Le nuove regole dell’UEFA sul Fair Play Finanziario

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Le innovazioni normative in materia di FPF puntano alla stabilità e alla solvibilità dei club e del sistema calcio

IL NUOVO FAIR PLAY FINANZIARIO – Mentre i club calcistici europei sono sempre più concentrati sugli obiettivi sportivi stagionali – iniziando già a cullare anche i primi sogni di calciomercato – il Comitato Esecutivo dell’UEFA a Nyon è intervenuto (aprile 2022) definendo le nuove regole in materia di licenze dei club e loro sostenibilità finanziaria. Il nuovo Fair Play Finanziario si erge su tre pilastri fondamentali: stabilità, solvibilità e monitoraggio dei costi. Il tutto si inserisce in un nuovo quadro normativo improntato alla minor tolleranza verso i club ritardatari o inadempienti.

COSA CAMBIA: ATTENZIONE ANCHE AI DEBITI – Rispetto al passato, le nuove regole finanziarie guarderanno anche allo Stato Patrimoniale e non soltanto più al Conto Economico. In dettaglio, l’obiettivo è quello di monitorare la voce dell’indebitamento oneroso, oltre che quella relativa ai costi di gestione (in primis, gli stipendi).

COSA CAMBIA: NUOVO SALARY CAP – I club calcistici europei potranno spendere per stipendi, trasferimenti e commissioni per agenti sino al 70% delle proprie entrate totali. Nelle spese, oltre agli stipendi, sono ora incluse anche le seguenti componenti reddituali negative: ammortamenti dei calciatori e commissioni pagate agli agenti. Inoltre, vengono considerate anche le spese sostenute per la valorizzazione del settore giovanile nonché gli altri costi sopportati per il miglioramento del club.

In una logica naturale di escalation proporzionata all’entità dello sforamento del suddetto limite di spesa, l’UEFA provvederà a infliggere dapprima delle sanzioni pecuniarie prestabilite (multe) e successivamente altre di natura sportiva (limitazione di rosa, divieto di utilizzare i calciatori tesserati, penalizzazione ed esclusione). Viene meno la possibilità di concordare un settlement agreement o di ricorrere alle commissioni giudicanti, sebbene lo sforamento triennale ammesso sia stato incrementato da 30 a 60 milioni di euro. Sull’introduzione del salary cap si legga anche un nostro precedente articolo sul Fair Play Finanziario 2.0.

GRADUALE ADEGUAMENTO AL NUOVO SALARY CAP – I club avvieranno un progetto di adeguamento dei propri conti finalizzato a garantire progressivamente il rispetto del tetto salariale del 70%: 2023/2024 limite del 90%, 2024/2025 limite dell’80% e, infine, nel 2025/2026 limite del 70%.

CONTROLLI PERIODICI – Ogni anno sarà prevista l’applicazione di controlli trimestrali stringenti (marzo, giugno, settembre e dicembre) volti a verificare l’assenza sia di debiti ancora da pagare (eventualmente da saldare entro il trimestre successivo) sia di rate ancora da versare per l’acquisto dei diritti alle prestazioni sportive pluriennali di un calciatore (nel qual caso, la pena potrà estendersi sino all’esclusione dai tornei).

Francesco Ciavarella

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