“Nulla ti cancella” di Michel Bussi, romanzo che si addentra nei territori dell’impossibile

Tempo di lettura 2 minuti
Dalla sabbia dorata di Saint-Jean-de-Luz alla candida neve di Murol, Michel Bussi tira le fila dei suoi personaggi in bilico sulla sottile linea della follia. “Nulla ti Cancella” è l’ultimo romanzo del giallista più venduto in Francia, edito in Italia da E/O.

Con i romanzi di Michel Bussi non ci si annoia davvero mai. È una sicurezza e anche stavolta punta su suspence, scenografie spettacolari, attenzione maniacale per dettagli e, ovviamente, colpi di scena.

Il modus operandi è lo stesso dei romanzi precedenti. In Nulla ti Cancella Bussi fa muovere le storie e i personaggi tra il paese basco di Saint-Jean-de-Luz, la Normandia e la meno nota Alvernia, zona vulcanica molto suggestiva che sta proprio al centro della Francia.

Tutto gira intorno alla misteriosa scomparsa di un bambino di dieci anni, Esteban, e a sua madre, la dottoressa Maddi Liberì, che non si dà pace e trascorre il decennio successivo alla ricerca della verità. La ricerca però diventa ossessione e l’ossessione porta a scelte incaute.

La psicologia delle relazioni di fine-vita, lutto, perdita e morte lascia il posto alla paranoia alla quale Bussi aggiunge un elemento portante della storia: la reincarnazione.

Si, deve essere proprio reincarnazione se Maddi, dieci anni dopo la scomparsa del figlio, vede sulla spiaggia un bambino biondo sdraiato sulla sabbia vicino alla madre, un bambino con lo stesso identico costume blu indaco con una balena ricamata come aveva Esteban. Stesso costume da bagno, stessa altezza, stessa corporatura, stesso taglio di capelli.

Non può essere… o forse sì?

Fatto sta che Maddi prende armi e bagagli e si trasferisce a Murol, piccolo paese ad ex vocazione sciistica (ex per via dell’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico), e diventa medico del paese per vivere vicino a quel bambino identico al suo.

Da qui parte una spirale di ricerche, prove e contro prove che si intrecciano con l’indagine di polizia che, nel frattempo, sta indagando su un omicidio. I fatti sono collegati? Forse.

Ogni elemento in più è spoiler quindi mi fermo qui.

Per uno scrittore seriale è difficile inventarsi sempre qualcosa di nuovo. Mi spiego scomodando grandi scrittori gialli come Agatha Christie o Conan Doyle: sembra quasi che i due autori a volte rimangano imprigionati nei loro personaggi (Hercule Poirot o Ms. Marple per la scrittrice inglese o Sherlock Holmes per lo scozzese). Bussi, che ha studiato bene le orme dei giganti prima di lui, non commette gli stessi errori e per ogni libro cambia personaggi, temperature e ambienti pur rimanendo principalmente nel continente europeo.

In Nulla ti cancella si aggrappa alle paure comuni (la perdita prematura) e alla speranza e a questo aggiunge un pizzico di mistero sovrannaturale.

Mai scontato Bussi al netto dei colpi di scena e come dice lui: «Mi piace portare il lettore sull’orlo del precipizio, mollarlo e riacchiapparlo all’ultimo momento». Non mente il borioso scrittore francese. Neanche questa volta.

Damiano Sabuzi Giuliani

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