La Colombia e il suo nuovo presidente di sinistra, il primo della storia
Gustavo Petro, ex membro del movimento ribelle M-19, ha vinto il ballottaggio delle presidenziali con il 50,5% dei voti, diventando il primo capo di stato di sinistra della Colombia.
Gustavo Petro, ex combattente dei ribelli che ha promesso profondi cambiamenti sociali ed economici, la scorsa domenica ha vinto le elezioni presidenziali in Colombia. Il successo ha reso Petro il primo presidente di sinistra dello Stato. La vittoria è stata raggiunta con il 50,5% dei voti, mentre il suo rivale, Rodolfo Hernandez, magnate edile, ha ottenuto il 47,3%.
“Ad oggi, la Colombia sta cambiando, un cambiamento vero che ci guida verso uno dei nostri obiettivi: la politica dell’amore, della comprensione e del dialogo” ha dichiarato Petro ai suoi sostenitori a Bogotà.
La vittoria di Petro, senatore ed ex sindaco della capitale, ha sottolineato un drastico cambiamento nella politica presidenziale, per un Paese che da tempo ha messo al margine la sinistra a causa della percepita associazione con il conflitto armato. Lo stesso Petro, una volta, era un ribelle appartenente all’ormai estinto movimento M-19, ma gli era stata garantita l’amnistia dopo aver passato un periodo in carcere a causa del suo coinvolgimento col gruppo.
Nel suo discorso di vittoria, Petro ha chiesto unità e ha mostrato apertura verso alcuni dei suoi critici più duri, dichiarando che tutti i membri dell’opposizione saranno accolti al palazzo presidenziale “per discutere i problemi della Colombia”.
“Da questo governo, non ci sarà mai persecuzione politica o legale, ci sarà solo rispetto e dialogo” ha spiegato, aggiungendo che ascolterà non solo coloro che hanno imbracciato le armi, ma anche “quella maggioranza silenziosa di contadini, indigeni, donne e giovani”.
Il presidente conservatore uscente, Ivan Duque, si è congratulato con Petro poco dopo l’annuncio dei risultati, mentre Hernandez ha subito riconosciuto la sconfitta. “Accetto il risultato, come deve essere, se vogliamo che le nostre istituzioni siano risolute” ha spiegato Hernandez in un video pubblicato sui social media. “Spero sinceramente che questa decisione benefici tutti”.
“Cambiare in meglio”
Questa è stata la terza corsa alle presidenziali per Petro, e la sua vittoria aggiunge la Colombia a una lista di Paesi latinoamericani che hanno eletto dei progressisti negli ultimi anni. Petro ha promesso di combattere le disuguaglianze proponendo istruzione universitaria gratuita, riforme pensionistiche e tassazioni più alte sui territori improduttivi. Ha anche promesso di attuare appieno un trattato di pace del 2016 con i ribelli delle FARC e ha dichiarato di voler intraprendere attivamente dei colloqui coi ribelli ancora attivi dell’ELN.
Un’altra pietra miliare nell’elezione di Petro è la persona che lo affiancherà come vice-presidente: si tratta di Francia Márquez-Mina, una madre single ed ex casalinga, che sarà la prima donna afro-colombiana a ricoprire questa carica. “La più grande sfida per tutti noi colombiani è la riconciliazione” ha dichiarato Marquez, che è stata vittima di minacce durante la campagna elettorale. “È arrivato il momento di costruire la pace, una pace che implica giustizia sociale”.
Migliaia di persone si sono riversate per le strade di Bogotà per festeggiare la vittoria di Petro e Marquez, anche sotto la pioggia intermittente. “Festeggio perché finalmente avremo dei cambiamenti. Questo dimostra che c’è speranza” ha dichiarato Lusimar Asprilla.
Teresa Bo, reporter di Al Jazeera da Bogotà, ha dichiarato che il risultato delle elezioni è stato storico. Secondo la giornalista, i sostenitori di Petro hanno dichiarato che è ora di un vero cambiamento per la Colombia, è ora di riforme profonde che miglioreranno la vita delle persone in un Paese che è stato in guerra per troppi anni. Nonostante fosse stato firmato un trattato di pace con il movimenti dei ribelli di sinistra, le FARC, il conflitto continua in diverse parti del Paese. “Nel suo discorso, Petro ha spiegato che ci sarà un governo di pace, e che in questo Paese pace significa giustizia sociale e ambientale. Ha parlato di ripensare allo sfruttamento di gas e petrolio, dichiarando di voler mettere un freno alla fratturazione idraulica e promettendo che non userà i suoi poteri per distruggere i suoi avversari. Vedremo come attuerà quelle riforme” ha aggiunto Bo.
Daniela Cuellar di FTI Consulting ha dichiarato che la vittoria di Petro ha mostrato che le persone in Colombia – dove circa la metà della popolazione vive in povertà – sono ansiose di lottare contro le ineguaglianze. “Ciò che ha dimostrato oggi il popolo colombiano è che si sta cercando un governo concentrato a combattere le problematiche sociali più importanti” ha dichiarato. “L’indisposizione di lunga data della Colombia alla disuguaglianza, esacerbata dal Covid, ha contribuito a far sì che l’elettorato ricercasse un cambiamento”.
Tuttavia, una legislatura frammentata, dove una dozzina di partiti detiene i seggi, dovrà approvare le proposte di Petro. “La forza istituzionale e lo stato di diritto della Colombia sono sufficientemente robuste perché il Paese mantenga la stabilità economica” ha spiegato Cuellar. “Peraltro, fare una campagna elettorale non è come governare, le politiche di Petro saranno più moderate. Anche se cercasse di farne approvare di radicali, non ha il sostegno del Congresso per attuarle” ha aggiunto.
Altri analisti si sono detti preoccupati della possibilità di uno stallo politico. “Questo risultato non fornisce al nuovo presidente un mandato chiaro per eseguire la sua politica senza almeno cercare di considerare le preoccupazioni della sua controparte” ha spiegato Sergio Guzman, presidente dello studio di consulenza Colombia Risk Analysis. A meno che Petro non impari “come governare con l’altra metà del Paese, possiamo aspettarci quattro anni di stalli e rischi calcolati“.
“Una gioia per l’America Latina”
I leader della sinistra dell’America Latina si sono subiti congratulati con Petro. “La vittoria di Gustavo Petro è storica. I conservatori della Colombia sono sempre stati tenaci e duri” ha scritto su Twitter il presidente del Messico Andres Manuel Lopez Obrador.
“Che gioia per l’America Latina! Lavoreremo insieme per l’unità del nostro continente gestendo le sfide di un mondo in rapido cambiamento” ha twittato il presidente del Cile, Gabriel Boric.
“Il desiderio del popolo colombiano è stato ascoltato, difendendo il percorso di democrazia e pace” ha dichiarato il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, che l’opposizione venezuelana definisce dittatore.
Allo stesso tempo, il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha inviato le sue congratulazioni “al popolo della Colombia, per aver fatto sentire la loro voce in una elezione presidenziale libera e giusta”:
Petro ha dichiarato di voler riprendere le relazioni diplomatiche col Venezuela, che si erano interrotte nel 2019. Vuole anche cambiare il legame della Colombia con gli Stati Uniti, cercando di rinegoziare di un accordo di libero commercio e nuove soluzioni nella lotta contro il traffico di droga.
Traduzione di Chiara Romano via aljazeera.com
Immagine di copertina via World Politics Blog