I monopattini elettrici a Roma sono diventati un problema
I monopattini elettrici dovevano fare qualcosa per la mobilità di Roma. Poi ne sono diventati il problema principale. Ne parla la CNN.
Roma, la Città Eterna, è stata invasa, conquistata e saccheggiata milioni di volte dalla sua fondazione, circa 2.800 anni fa. Ogni attacco ha lasciato delle cicatrici per la città, dalle rovine del Foro Romano alla caverna del Circo Massimo dove una volta correvano le bighe.
Il degrado moderno fa arrabbiare i cittadini, esasperati da ciò che spesso sembra noncuranza nei confronti di quella che è verosimilmente una delle città più belle del mondo.
L’attuale invasione della capitale italiana è a opera dei monopattini elettrici. Ce ne sono più di 14.000, delle bighe moderne che bloccano i marciapiedi, innervosiscono gli autisti e uccidono.
Da quando questi veicoli a noleggio sono stati introdotti come alternativa al trasporto pubblico, durante la pandemia del covid, quattro persone sono state uccise mentre li guidavano, secondo l’assessore alla mobilità della città, Eugenio Patanè. I pronto soccorso di Roma trattano almeno un infortunio grave causato dai monopattini elettrici ogni tre giorni, secondo quanto riportano le autorità sanitarie. E solo il 2% (quindi circa 270) di questi monopattini a noleggio vengono utilizzati su base quotidiana.
Il comune di Roma ha dato a sette compagnie il compito di ricaricare le batterie, riparare, spostare i mezzi in aree densamente trafficate e ripescarli dal fiume Tevere.
A rappresentare la sfida più grande, soprattutto per le persone con disabilità, sono i monopattini che non vengono utilizzati.
“Una serie di spaventi”
Giuliano Frittelli, presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, navigando col suo bastone da passeggio intorno ad almeno sei monopattini che intralciano il marciapiede presso il suo ufficio, nel centro della città, racconta alla CNN che, per le persone non vedenti, questi mezzi sono una trappola mortale.
“Il primo problema è il parcheggio selvaggio” spiega Frittelli, battendo il suo bastone contro la base del monopattino e spiegando che la loro forma insolita rende molto più facile, per chi ha problemi alla vista, inciamparci su.
Ha anche sottolineato che, dato che sono elettrici, sono silenziosi, il che rappresenta un’altra minaccia per chi non può vedere. “Non si sentono arrivare, quindi non si riescono ad aggirare” ha spiegato Frittelli, ricordando di quando un monopattino era sfrecciato così vicino a una persona cieca da spaventarne il cane guida, che era saltato giù dal marciapiede, causando quello che ha definito “una serie di spaventi”, che fortunatamente non era finita in lesioni fisiche.
Il gruppo di Frittelli sta lavorando con il comune di Roma affinché diventi obbligatorio parcheggiare i monopattini negli stalli designati. Vorrebbe anche che vengano adattati perché producano dei rumori ad almeno 30 decibel, così che ci si possa rendere conto del loro arrivo.
Frittelli ha spiegato che non sono solamente le persone con disabilità, incluse quelle in sedia a rotelle, ad avere problemi ad utilizzare le strade, che ora sono piene di monopattini sparpagliati. Anche le persone più anziane e i genitori con passeggini fanno difficoltà.
Cosa sta facendo il comune di Roma?
Eugenio Patanè, assessore dei trasporti del comune di Roma, è d’accordo. Ha raccontato alla CNN che il 1° gennaio 2023 la città rinnoverà le licenze per solo 9.000 monopattini e ridurrà il numero di compagnie a tre.
Inoltre, l’assessore ha dichiarato che la città sta anche pianificando di richiedere che una percentuale di questi mezzi sia posizionata in periferia e in altre aree, così che anche altri cittadini possano utilizzarli per “fare l’ultimo pezzo di strada”, ossia andare dalla fermata dalla metro a casa loro, oppure per fare qualche commissione senza dover necessariamente usare la macchina.
“Sono pericolosi per le persone, ma sono anche un problema per la città, per la sua bellezza” ha spiegato Patanè. “Il centro di Roma è patrimonio UNESCO ed è molto fragile, dobbiamo prendercene cura”.
Assosharing, l’associazione di categoria di mobilità condivisa italiana, ha dichiarato che gli incidenti dovuti ai monopattini elettrici sono rari – 44 ogni 10.000 mezzi – mentre quelli seri sono dovuti maggiormente all’utilizzo di monopattini privati.
“Essenzialmente, i toni allarmistici sono scollegati dalla realtà” si legge nella dichiarazione rilasciata. “Prima di tutto, bisognerebbe chiarire che l’uso dei veicoli a Roma è in linea con le altre capitali europee”.
L’organizzazione ha spiegato che le esperienze romane erano in pari con quelle delle altre principali città d’Europa, nonostante l’Italia sia ancora indietro nell’approvare una legislazione che assicurerebbe che i monopattini elettrici diventassero una parte fondamentale delle soluzioni di trasporto.
“Assosharing sottolinea il bisogno di aumentare il numero di aree di parcheggio dedicate ai monopattini a Roma e di attivare nuove piste ciclabili, in linea con gli standard delle principali capitali europee” si legge ancora.
Si ignorano anche le regole
All’inizio di giugno, due statunitensi hanno ricevuto una multa di circa 760 Euro per aver spinto dei monopattini a noleggio giù per la Scalinata di Trinità dei Monti, causando quasi 25.000 euro di danni al fragile marmo. L’incidente era stato ripreso dalle telecamere di sicurezza e dai passanti che avevano visto uno dei turisti lanciare il pesante mezzo, catturando il suono dell’impatto contro gli scalini.
Patanè ha spiegato che i monopattini elettrici vengono utilizzati principalmente da giovani e turisti. E le regole vengono spesso ignorate, specialmente quelle che ne vietano l’utilizzo sui marciapiedi e in più di una persona. Inoltre, chi li noleggia dovrebbe avere almeno 18 anni. E la città non può obbligare le compagnie di noleggio a fornire caschi: ciò significa che pochissime persone li indossano a bordo di questi mezzi.
I controlli della polizia sono poco frequenti e le multe per chi viola queste semplici regole sono rare, dato che è difficile far rispettare la regola che vieta i monopattini sui marciapiedi, dato che è proprio lì che sono parcheggiati di solito.
Tuttavia, sembrano essere di moda fra i turisti. “Sono comodi per andare in giro, specialmente nel centro storico, dove è quasi impossibile girare in macchina” ha spiegato Walter Hughes, turista da Dallas, Texas. “In quell’area non si trova parcheggio per le auto, fa troppo caldo per camminare per cinque ore, ecco il perché della scelta”.
Non tutti sono d’accordo
I tassisti, che da anni si districano tra pedoni e ciclisti, ritengono che i monopattini elettrici siano un problema molto più grande. Eduardo Conticello ha scampato molti incidenti col suo taxi, e vorrebbe che questi mezzi elettrici venissero completamente aboliti. Ha spiegato alla CNN che spesso chi li guida inchioda davanti a lui o cade. “Quando li vedo, guido pianissimo” ha spiegato, e ciò allunga il viaggio dei suoi passeggeri, che per questo pagano di più. “Sono molto pericolosi”.
Ma la vita nella città eterna non è mai stata particolarmente facile, nei suoi 2.800 anni. Come si suol dire, Roma non è stata costruita in un giorno. E, allo stesso modo, i suoi problemi non verranno risolti in così poco tempo.
Traduzione di Chiara Romano via cnn.com
Immagine di copertina via unsplash.com