“La mia amica rock’n’roll”: l’omaggio di Tracey Thorn a Lindy Morrison dei Go-Betweens

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Una biografia che Tracey Thorn degli Everything But the Girl scrive sulla sua amica Lindy Morrison, ex batterista dei Go-Betweens. Attraverso le pagine di questo libro scopriamo un mondo sconosciuto ai più e, forse, anche ai fan più sfegatati della band australiana.

Lindy Morrison ha un passato da attivista per gli aborigeni e in “La mia amica rock’n’roll”, pubblicato da Jimenez Edizioni a giugno 2022 con la traduzione di Gianluca Testani, viene dipinta da Tracey Thorn come una donna coraggiosa e tenace. Non abbraccia del tutto le logiche femministe ma al contempo tiene testa ai maschi e al maschilismo e lotta a pugni stretti contro la misoginia. All’inizio ci mette un po’ a capire come si suona la batteria ma non si arrende:  studia a fondo tempi e ritmi per non cadere nel cliché del (o della) batterista  come colui (o colei) che tiene il tempo dietro le spalle degli altri musicisti. Tenta invece di costruire l’identità e l’anima delle canzoni scritte da Robert Forster e Grant McLennan, i fondatori dei Go-Betweens.

Robert, il cantante bello e tormentato, è anche il compagno di Lindy. Anzi, come evidenzia Thorn in più di un passaggio, è Lindy ad essere considerata “la batterista e la compagna del cantante”.

Pagina dopo pagina la metà del duo Everything But the Girl  immerge il lettore nella vita artistica ed umana di Morrison mettendo in luce la discriminazione di genere nel music business degli anni Settanta e Ottanta. Un memoir, dunque, che mi ha costretto a chiedermi: “Perché uno dovrebbe leggere questo libro?” Ammetto che è stato il nome di Tracey Thorn ad avermi colpito nel comunicato stampa di Jimenez che annunciava la prossima uscita di questo libro, e forse solo questo.

Thorn che, con Ben Watt, ha messo su una band atipica per l’epoca. Siamo agli inizi degli anni Ottanta: le competenze tecniche e il gusto da producer di Watt e le capacità liriche e melodiche di Thorn mi hanno sempre affascinato. Eden, il loro primo disco uscito quando  avevo appena 2 anni, è uno dei miei LP preferiti degli anni Ottanta e Missing, estratto come singolo dal disco Amplified Heart del 1994, è sicuramente una delle mie canzoni preferite in assoluto.

Del resto sapevo poco e nulla di Tracey Thorn al netto della collaborazione con i Massive Attack (anche Protection è una delle mie canzoni preferite) e ignoravo che avesse avuto una carriera da solista e che fosse una scrittrice. E che scrittrice!

Tornando alla domanda, quindi, la risposta sta nel fatto che Thorn è bravissima a far capire il difficilissimo ruolo delle donne musiciste nel settore musicale. Come nell’autobiografia di Kim Gordon, “A Girl in a Band” (qui il nostro articolo a riguardo), anche qui l’elemento maschilista e misogino è criticato e denunciato, risulta evidente nella storia che potrebbe essere la storia di decine di migliaia di donne che lavorano nella musica e con la musica. Essere poi l’unica donna in una band di maschi rende tutto più difficile.

Lindy, fin dal primo momento che si siede a una batteria, è consapevole del fatto che è una cosa trasgressiva. Tiene le gambe divaricate, come un qualche tizio appisolato su un treno, e prende subito più spazio, invade quello degli altri, accampa i suoi diritti. È indiscreta e immodesta. […] Quando inizia a percuotere le pelli, fa più rumore di chiunque altro nella stanza. Non è molto elegante, questo rumore che fa. Ed è lei che comanda, a prescindere da quello che pensano il chitarrista o il cantante. È lei che dà il quattro per far partire la canzone e impostare il tempo. Il resto del gruppo si attiene al suo tempo, si muove al suo ritmo.

Se lei accelera o rallenta, loro devono starle dietro.

Tracey Thorn

Inoltre, leggendo questo libro ho imparato sicuramente 3 cose.

La prima è che Tracey Thorn sa scrivere e sa scrivere davvero bene. Chi conosce la musica (e i testi) degli EBTG sa che c’è uno stile raffinato e che Thorn sa racchiudere mondi in una manciata di parole. Ma leggere un libro intero è una cosa differente e le sue capacità come narratrice sono notevoli.

Poi ho imparato un sacco di cose su un gruppo australiano che non conoscevo: mentre leggevo ho ascoltato in pratica tutta la discografia dei Go-Betweens (con un orecchio di riguardo alla parte ritmica) e si tratta di un gruppo che non merita per niente di rimanere nel dimenticatoio tra i tanti gruppi indie dell’epoca.

L’ultima è che la storia e la storiografia musicale non sono sempre oneste. Certo, questa è una cosa che sappiamo un po’ tutti: la musica pop e le rockstar sono sempre state avvolte da miti e leggende e storie fantastiche come quella di Ozzy Osbourne che sniffa formiche a bordo di una piscina durante il tour dei Mötley Crüe nel 1984. Insomma, se cercate notizie sui Go-Betweens troverete raramente citata Lindy Morrison, mentre Thorn le dà un ruolo rilevante nella crescita del gruppo e nell’identità del sound. 

Dove sarà la verità? Molto probabilmente nel mezzo, ma il punto de “La mia amica rock’n’roll” è che non è stato scritto solo per rendere omaggio a una buona amica o per riabilitare un nome. Questo libro racconta la storia di tutte le donne che vogliono ribellarsi agli schemi borghesi e ai cliché. È un omaggio a tutte quelle donne che guardano nelle palle degli occhi il patriarcato poco prima di rompergli il naso con una testata.

Damiano Sabuzi Giuliani

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