Pierpaolo Capovilla e I Cattivi Maestri ci rifilano 8 cazzotti e 2 carezze

Tempo di lettura 2 minuti
La band torna a Roma per presentare il loro album omonimo sul palco del Monk di Roma.

Dopo la partecipazione al concerto del 18 Settembre a Parco Schuster a supporto del popolo curdo Pierpaolo Capovilla e I Cattivi Maestri sono tornati a Roma, questa volta sul palco del Monk, lo scorso 27 ottobre.

L’apertura è stata affidata al rapper 1989, che di recente ha riunito una formazione ibrida composta da strumenti musicali canonici, come chitarra e batteria, e campionamenti e produzioni digitali.
Testi sicuramente di un certo livello e non potevamo aspettarci altro visto che l’artista di Cassino è stato scelto per aprire Capovilla, una delle migliori penne della musica italiana, con cui ha anche duettato.

Una volta entrati in scena Pierpaolo Capovilla e I Cattivi Maestri, il palco si trasforma in palcoscenico e il teatro si fonde con la canzone.
Capovilla mette tanto teatro nelle sue esibizioni, lo si nota nei gesti, nel volto, nello sguardo, nel peso e negli accenti che mette nelle parole che canta.
Canzoni tratte dall’album omonimo che parla di noi come società ma anche come individui, di collettività, degli ultimi, degli emarginati, di colpe e di ipocrisie.
Un album decisamente crudo e rock anche se la resa sonora live risulta ancora più massiccia, quasi post punk.
Alle canzoni si alternano i discorsi di Pierpaolo, come quello per ricordare Lorenzo Orso, morto per difendere un ideale, quello della libertà, la stessa libertà che chiede il popolo curdo – la canzone La Città Del Sole parla proprio di questo.
O il pensiero rivolto a tutti i migranti che muoiono e continuano a morire nel mediterraneo: Morte Ai Poveri è una canzone che ti mette all’angolo e ti sbatte in faccia la realtà.

I Cattivi Maestri, composti da Egle Sommacal (Massimo Volume), Fabrizio Baioni (Drunken Butterfly, LEDA) e Federico Aggio (Lucertulas), sostengono e accompagnano il cantautore nato a Varese, ormai Veneto di adozione, nel miglior modo possibile, impeccabili e incisivi.
Una band che convince ed emoziona sia sul disco che live e a noi non resta altro che consigliarvi di andare ai loro concerti, ascoltare per credere.

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Articolo di Dario Patti
Foto per gentile concessione di Giulio Paravani

SCALETTA:

  • Più forte che puoi
  • La guerra del golfo
  • Minute girl
  • Morte ai poveri
  • Follow the money
  • Anita
  • Dieci Anni
  • Il Miserabile
  • La città del sole
  • Socialismo o barbarie
  • Sei una cosa
  • Giancarlo

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