Burhan Sonmez scrive a Giorgia Meloni: la libertà d’espressione è vitale per una democrazia in salute
In qualità di presidente di PEN International, associazione che da sempre difende la libertà d’espressione di giornalisti e scrittori, Burhan Sonmez ha scritto alla presidente del Consiglio in favore del giornalista e scrittore.
È iniziato ieri, 15 novembre, il processo contro Roberto Saviano per diffamazione aggravata nei confronti di Giorgia Meloni. Burhan Sonmez in qualità di presidente di PEN International, associazione internazionale che da sempre difende la libertà d’espressione di giornalisti e scrittori, si è rivolto al presidente del Consiglio italiano in favore di Saviano, sottolineando come la salute della democrazia si misuri anche sulla libertà di espressione accordata agli intellettuali.
Gentile Primo Ministro Giorgia Meloni,
scrivo a nome di PEN International, l’associazione mondiale di scrittori volta a promuovere la letteratura e difendere la libertà di espressione, per esprimere la mia seria preoccupazione per il collega Roberto Saviano, che rischia fino a tre anni di carcere per accuse di diffamazione aggravata. La esortiamo a far cadere le accuse contro di lui e a fare quanto in suo potere per sostenere il giornalismo investigativo e i media indipendenti.
Saviano è stato ripetutamente preso di mira per il solo fatto di esprimere, pacificamente, le sue opinioni. Le ultime accuse a suo carico sono tristemente rappresentative di una tendenza in Italia che desta preoccupazione, in cui giornalisti e scrittori lavorano nella consapevolezza che potrebbero essere citati in giudizio e messi in prigione per quel che dicono o per quel che scrivono.
Nonostante le richieste della Corte Costituzionale italiana di intraprendere una riforma completa delle leggi in materia di diffamazione, giornalisti e scrittori sono ancora passibili di essere condannati al carcere in caso di diffamazione attraverso la stampa. I processi per diffamazione aggravata consumano chi ne è vittima. Ne rubano il tempo, il denaro, l’energia vitale. Fondamentalmente, sono punitivi e possono indurre all’autocensura e scoraggiare il giornalismo investigativo necessario in una democrazia in salute che funziona appieno. Costituiscono una minaccia per la libertà di espressione – che è sancita negli obblighi, nazionali e internazionali, in materia di diritti umani.
Come Primo Ministro italiano, portare avanti le sue accuse contro di lui invierebbe un segnale agghiacciante a tutti i giornalisti e scrittori nel paese, che potrebbero non osare più parlare apertamente per timore di rappresaglie.
Saviano non è solo. Siamo al suo fianco e continueremo a lottare affinché tutte le accuse per diffamazione contro di lui cadano, e il suo diritto di esprimere pacificamente le sue opinioni sia difeso una volta per tutte.
Burhan Sonmez
PEN International President
Traduzione di Valentina Cicinelli via pen-international.org