Nel mondo ci sono oltre 500 giornalisti in carcere
L’ultimo dossier di Reporter senza frontiere mostra dati sempre più agghiaccianti. La maggior parte dei giornalisti arrestati si trova in soli 5 paesi.
Un nuovo allarmante record per il giornalismo: nel rapporto annuale pubblicato da Reporter senza frontiere, organizzazione che da quasi 30 anni si batte per la libertà di stampa, sono segnalati al 1° dicembre 2022 ben 533 cronisti che in tutto il mondo sono attualmente in carcere. Un numero impressionante, aumentato di quasi 40 persone rispetto al 2021, quando erano detenuti 488 giornalisti, record anche di 12 mesi fa. Ancora più preoccupante sapere che più della metà di loro si trovi nelle carceri di soli cinque paesi, vale a dire Cina (110), Birmania (62), Iran (47), Vietnam (39) e Bielorussia (31).
Il segretario generale di Reporter senza frontiere, Christophe Deloire, usa parole durissime per commentare il dossier: “I regimi dittatoriali e autoritari stanno riempiendo le loro prigioni più velocemente che mai incarcerando i giornalisti. Il nuovo record del numero di giornalisti detenuti conferma la pressante e urgente necessità di resistere a questi governi senza scrupoli e di estendere la nostra fattiva solidarietà a tutti coloro che incarnano l’ideale della libertà giornalistica, dell’indipendenza e del pluralismo”.
Anche il numero delle giornaliste incarcerate è aumentato: nel 2022 sono infatti detenute 78 croniste rispetto alle 60 dello scorso anno e ad oggi riguarda il 15% del totale dei giornalisti incarcerati in tutto il mondo.
E poi i giornalisti uccisi, 57 quest’anno a fronte dei 48 del 2021 e dei 50 del 2020. Il numero delle vittime è aumentato anche a causa della guerra in Ucraina, dove nei soli primi sei mesi dell’anno sono stati uccisi 8 giornalisti. Complessivamente oltre il 60% dei cronisti morti sono stati uccisi in paesi considerati in pace, come Messico, Haiti e Brasile.
Articolo a cura di Graziano Rossi