Essere “Bear Friendly”, per migliorare la convivenza uomo-orso

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Il Parco Nazionale della Maiella e WWF Italia hanno istituito un riconoscimento per premiare produttori di miele, olio, frutta e ortaggi che agiscono per evitare situazioni di conflitto con gli orsi.

Tutelare l’orso marsicano adottando comportamenti ad hoc che possano permettere alla specie la sua sopravvivenza, aiutando così anche la biodiversità e l’ecosistema. Con questi principi il Parco Nazionale della Maiella e WWF Italia hanno lanciato il marchio “Bear Friendly“, “amico dell’orso”, che fa parte del progetto europeo LIFE ARCPROM, nato proprio con l’obiettivo di “migliorare la convivenza uomo-orso in tre parchi nazionali della Grecia (Prespa, Pindo settentrionale, catena montuosa dei Rodopi) e uno in Italia (Maiella)”, come si legge sul sito dell’iniziativa.

Quest’anno il riconoscimento “Bear Friendly” è stato attribuito, nel nostro paese, a 20 agricoltori e apicoltori che operano all’interno dei Comuni del Parco Nazionale della Maiella. Per il Presidente del WWF Italia, Luciano Di Tizio, «per dare un futuro alle specie a rischio e proteggere ecosistemi minacciati è necessario lavorare in squadra, enti, istituzioni, associazioni, imprese. Ora i prodotti del Parco Maiella con il logo dell’orsetto avranno una marcia in più. Ci aspettiamo, dopo le prime 20, che nel 2023 altre aziende abruzzesi vorranno diventare “amiche dell’orso”».

Dello stesso avviso Lucio Zazzara, presidente del Parco Nazionale della Maiella: «per il Parco un grande passo concreto nella strategia di tutela dell’orso bruno marsicano. Passo che aiuterà a riconoscere l’orso parte integrante e valore del territorio, a moltiplicare i comportamenti virtuosi e che favorirà un dialogo con gli operatori economici, per coinvolgerli sui temi della conservazione della natura, possibile solo se diventa responsabilità di tutti».

Attualmente quella dell’orso bruno è considerata “specie prioritaria” a livello europeo e le finalità di LIFE ARCPROM riguardano la gestione del fenomeno della presenza di orsi abituati o confidenti nei pressi di aree abitate, minimizzare l’uso di pratiche illegali, legate in particolar modo al bracconaggio tramite l’utilizzo di esche avvelenate, l’implementazione e l’utilizzo di misure efficaci per la prevenzione dei danni e del conflitto, come recinzioni elettrificate, cani da guardiania e contenitori per rifiuti a prova d’orso.

Il progetto andrà avanti fino al 2024 e coinvolge, oltre ai parchi italiani e greci e al WWF Italia, anche le Università di Tessaglia e Macedonia occidentale e un’altra organizzazione ambientalista, Callisto.

Articolo a cura di Graziano Rossi

Immagine di copertina via facebook.com/lifearcprom

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