Clima: il 2022 in Italia è stato un “annus horribilis”
L’Osservatorio Cittàclima di Legambiente ha registrato un +55% di eventi estremi, ben 310, e 29 vittime.
Nero, nerissimo l’anno appena concluso riferendoci a eventi meteo-idrogeologici che durante il 2022 hanno colpito il nostro paese tra alluvioni, ondate di caldo anomalo e di gelo intenso, frane, mareggiate, siccità, grandinate. Non è più possibile parlare semplicemente di “maltempo“, perché il cambiamento climatico che sta interessando il nostro pianeta ormai da anni sta dando come risultato fenomeni sempre più intensi, imprevedibili e mortali.
Basta dare uno sguardo ai dati forniti da Legambiente attraverso il suo Osservatorio Cittàclima per renderci conto (o almeno così dovrebbe essere) del numero impressionante di eventi che hanno interessato l’Italia lo scorso anno: 104 episodi di allagamenti e alluvioni da piogge intense, 81 casi di danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 29 da grandinate, 28 da siccità prolungata, 18 da mareggiate, 14 eventi con l’interessamento di infrastrutture, 13 esondazioni fluviali, 11 casi di frane causate da piogge intense, 8 casi di temperature estreme in città e 4 eventi con impatti sul patrimonio storico.
Per Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente «nella lotta alla crisi climatica il nostro paese è ancora in grave ritardo, rincorre le emergenze senza una strategia di prevenzione, che farebbe risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni. Al Governo Meloni, al posto di nuovi investimenti sul gas, chiediamo cinque azioni urgenti da mettere al centro dell’agenda dei primi mesi del 2023 ad una veloce approvazione del Piano nazionale di adattamento climatico, devono seguire lo stanziamento di adeguate risorse economiche per attuarlo, non previste dalla legge di bilancio approvata; l’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) agli obiettivi europei di riduzione dei gas climalteranti del REPowerEU, dimenticato dal governo Draghi; nuove semplificazioni per tutti gli impianti a fonti rinnovabili, a partire dal repowering per gli impianti eolici esistenti; la velocizzazione degli iter autorizzativi con nuove linee guida del Ministero della Cultura per le Sovrintendenze e una forte azione di sostegno e sollecitazione alle Regioni per potenziare gli uffici che autorizzano gli impianti».
E poi c’è il 2023, cominciato da appena tre giorni, con il 1° gennaio che in Europa, Italia compresa, ha registrato temperature folli, segno dell’epoca che stiamo vivendo, un’epoca fatta di un pianeta, la Terra, sempre più sofferente, a discapito di tutti gli esseri viventi che la popolano.
Cambiamento climatico? C'è chi ancora mette un punto interrogativo, a dispetto delle evidenze. A questo link alcuni contributi che abbiamo pubblicato in questi anni. Buona lettura: https://t.co/4qDRYYJkUL #ClimateEmergency pic.twitter.com/9sPZ45x5uZ
— Rivista il Mulino (@rivistailmulino) January 2, 2023
Articolo a cura di Graziano Rossi
Immagine di copertina via facebook.com/legambiente.onlus