Calcio: il Top & Flop delle italiane nell’andata dei quarti di coppa
Bene Inter, Milan, Juve e Fiorentina. Piangono il Napoli e la Roma. Le gare di ritorno promettono grandi emozioni.
QUARTI DI FINALE – Sei italiane nelle Coppe europee. Un motivo di grande orgoglio e riscatto per il calcio nostrano, negli ultimi anni sempre bistrattato e screditato. Una UEFA Champions League da urlo. Grande e insperata vittoria dell’Inter a Lisbona contro il Benfica, suggellata da un’ottima performance dei nerazzurri. Fantastico spettacolo a San Siro, dove il Milan è riuscito ad imporsi sul Napoli: la partita è stato uno spot per il calcio italiano a livello internazionale. La UEFA Europa League è stata bella a metà. Alla vittoria sofferta ma fondamentale della Juventus contro lo Sporting Lisbona, si contrappone la sconfitta della Roma contro il Feyenoord. Nella UEFA Europa Conference League c’è stata ancora una grande Fiorentina, che ha ipotecato un posto in semifinale grazie ad una larga vittoria sul Lech Poznań.
INTER – Allo Stadio da Luz l’Inter si traveste da Robin Hood estraendo dalla sua faretra una freccia che si è rivelata letale anche per il grande Benfica di questa stagione. I nerazzurri hanno sfoderato una prestazione magistrale che ha stordito e annichilito tutti gli alfacinhas (letteralmente “lattughini”, è questo il nome con cui vengono chiamati gli abitanti della città di Lisbona). Las Águias (“le aquile”) hanno subito le scelte tattiche di Simone Inzaghi, che questa volta merita un encomio speciale per la grande maestria nella preparazione tecnico-tattica del match. Una partita in cui l’Inter, contrariamente ai pronostici e al momento negativo che continua a vivere in campionato, ha espresso una supremazia a livello territoriale e di gioco.
Una prestazione efficace e piacevole che ha regalato un importantissimo 0-2 in trasferta, grazie alle reti di Barella e Lukaku. Tra i nerazzurri si sono distinti per l’eccelsa prestazione vari componenti dell’undici in campo: Bastoni (premiato MVP del match), Mkhitaryan, Barella, Brozović, Acerbi e Darmian. In particolare, Alessandro Bastoni ha mostrato di essere ancora una volta tra i primi 3 migliori difensori a livello sicuramente europeo, grazie al suo strapotere fisico-atletico sempre abbinato ad una tecnica calcistica individuale tipica dei grandi numeri 10 (ricordiamo, ad esempio, l’assist al bacio per il gol di Barella, un successivo cross delizioso che quasi portava Denzel Dumfries al secondo gol e le numerose discese palla al piede nell’area portoghese).
Ad ogni modo, il Benfica è squadra assai temibile ed insidiosa che al ritorno mercoledì 19 aprile venderà cara la sua pelle. Non dimentichiamo che i lusitani avevano chiuso il girone in Champions League come primi con 14 punti (a pari punti con il PSG e sopra la Juventus ferma a soli 3 punti) pareggiando con i transalpini sia all’andata che al ritorno per 1-1 e battendo la Juventus sia all’Allianz Stadium (1-2) sia in casa per 4 -3. Roger Schmidt, tecnico delle aquile portoghesi, sta già preparando un ritorno da grande rimonta per centrare il passaggio del turno. La strada per la semifinale è ancora lunga e irta di pericoli e, quindi, è obbligatorio per l’Inter restare con i piedi a terra. Testa e cuore! Voto: 8,5
MILAN – I rossoneri agguantano una vittoria importante (1-0) nel duello italiano contro il Napoli delle meraviglie di Luciano Spalletti. La rete è stata realizzata dal francese naturalizzato algerino Ismaël Bennacer. La partita è stata quasi interamente nelle mani dei partenopei, che si sono resi pericolosi sin da subito (basti pensare che la prima occasione gol è arrivata poco prima che le lancette del cronometro battessero lo scadere del primo minuto di gioco). Va riconosciuto che Stefano Pioli è stato molto bravo nell’impostare una squadra compatta a livello difensivo, capace di reggere all’urto offensivo napoletano e pronta ad aggredire subito gli spazi con contropiedi e ripartenze. Questa ricetta tattica, poi, ben si è adattata alle qualità del campioncino portoghese Rafael Leão, che in un paio di occasioni si è reso quasi micidiale con le sue progressioni ad alta velocità.
Ancora una volta tra i rossoneri, il migliore in campo è stato il portiere Mike Maignan, che con le sue prodezze ha salvato ripetutamente il vantaggio del Milan. Il ritorno allo Stadio Diego Armando Maradona promette scintille stellari. La squadra di Pioli dovrà, però, non solo limitarsi a difendere il risultato, ma provare anche a fare la partita per raggiungere l’ambito traguardo della semifinale. Resta il grande rammarico di non aver saputo approfittare in casa della superiorità numerica (per via dell’espulsione di Anguissa al 74’) per chiudere il match e, forse, anche il discorso qualificazione. La linea mediana rossonera dovrà tentare di aumentare la quantità e la qualità del palleggio a centrocampo nella gara di ritorno, onde evitare di rimanere sopraffatta come nel turno di andata dalla manovra della capolista della Serie A. Resta, però, la fiducia di aver battuto in 10 giorni la capolista per ben 2 volte facendo 5 gol al Napoli senza subirne alcuno: anche nel calcio, la matematica non è mai un’opinione. Un Diavolo per capello! Voto: 7,5
NAPOLI – Grande Napoli contro il Milan, ma risultato amaro e penalizzante. Dopo la sconfitta casalinga in campionato per 0-4 contro la squadra di Pioli (2 aprile 2023), la capolista della Serie A ha perso anche la gara di andata (12 aprile 2023) dei quarti di finale nella trasferta meneghina contro il Diavolo rossonero (1-0). Analizzando la prestazione, però, si può rimproverare ben poco ai partenopei, che hanno spinto da subito in avanti riuscendo a palesare una superiorità tecnica e di gioco, che è stata contenuta soltanto dalla bravura degli avversari (Maignan in testa su tutti) e, forse, anche in parte dalla sorte avversa. Quello che preoccupa maggiormente il club del patron Aurelio De Laurentiis è stata ed è, tuttora, la difficoltà nel capitalizzare la mole significativa di conclusioni pericolose prodotte.
La gara di ritorno è comunque apertissima ad ogni risultato. Infatti a nostro giudizio, riteniamo che le percentuali di qualificazione siano ancora invariate sul 50% cadauno. Tuttavia, il tecnico di Certaldo dovrà fare i conti con le pesanti assenze del sudcoreano Kim Min-jae e del camerunense Frank Anguissa. Ovviamente resta ancora in bilico la presenza nella gara di ritorno del magnifico capocannoniere Victor James Osimhen (21 gol in campionato). Qualora il centravanti nigeriano scenderà in campo, Spalletti dovrà verificarne anche la relativa condizione fisica e tecnico-tattica. Ora è fondamentale non cadere in un clima di ansia da risultato, che potrebbe solo influenzare negativamente la preparazione del match di ritorno.
È noto che in queste cose, il tecnico toscano ha sempre dimostrato una straordinaria capacità di gestione del gruppo a livello di preparazione mentale e questo, siamo sicuri, avverrà anche in tale occasione. Il tutto per assistere ad uno spettacolare show nella gara di ritorno a Napoli. L’obiettivo è chiaro a tutti: centrare la semifinale scrollandosi di dosso la bruciante sconfitta d’andata. La squadra c’è, il gioco anche, ma non il risultato (almeno per ora…!). Voglia di rivincita nella “finale del mondo” di ritorno! Voto: 7
JUVENTUS – A questo punto, l’importante è sempre e solo il risultato. E i bianconeri ottengono una preziosa vittoria di corto muso (1-0). All’Allianz Stadium, i bianconeri si sono imposti con una rete di Federico Gatti al 73’. Dopo un primo quarto d’ora incoraggiante delle zebre bianconere segnato da un paio di occasioni, lo Sporting Lisbona è salito in cattedra prendendo in mano le redini del gioco per il resto del match. Il centrocampo bianconero ha sofferto tantissimo il fraseggio geometrico di Gonçalves e le numerose e pericolose incursioni di Santos, Esgaio e Trincão. Ancora una volta, i migliori in campo sono stati i due portieri juventini: Szczęsny e Perin, entrambi protagonisti con un paio di interventi decisivi a testa, che hanno salvato il risultato finale e con il portiere polacco uscito per un problema al petto per fortuna senza conseguenze.
Buone le prestazioni di Chiesa e di Di Maria, capaci di spunti offensivi interessanti e pericolosi per l’intera retroguardia lusitana. I maggiori problemi, come un po’ nelle ultime stagioni, sono a centrocampo dove le prestazioni di Locatelli, Rabiot e Kostic sono state davvero insufficienti. Negative anche le performance di Milik e Vlahovic. Ciononostante, Allegri e il popolo juventino possono godersi un importante vantaggio che profuma molto di semifinale. Adesso, all’Estádio José Alvalade sarà necessario sfoderare una prestazione da squadra europea che dovrà puntare a vincere e dominare la partita di ritorno, anziché limitarsi a difendere il vantaggio della gara d’andata. Poi, si sa che giunti alle fasi finali il risultato (soprattutto, in Italia) conta sempre di più della prestazione, ma noi speriamo che la Juve possa finalmente riuscire a vincere e convincere. Per ora l’importante era vincere! Voto: 7,5
ROMA – La prima partita è andata… però è andata male. Anzi molto male! A Rotterdam la Roma si è complicata il cammino europeo quasi da sola. Allo Stadion Feijenoord i giallorossi non hanno cominciato bene la gara, ma si sono poi ripresi nella parte centrale della prima frazione di gioco. Negli ultimi minuti del primo tempo, la squadra capitolina ha intensificato il pressing e gli attacchi conquistando un calcio di rigore al 43’. Peccato che il bravo Pellegrini è riuscito a sprecare un prezioso penalty, che è andato a finire sul palo. Poi nel secondo tempo, il regista olandese Mats Wieffer è andato a segno al 53’ con una bella conclusione dalla distanza.
Da qui in poi, il Feyenoord ha controllato la partita ed il risultato cercando di sorprendere gli avversari con ripartenze o giocate in velocità. Gli olandesi hanno tentato sino all’ultimo di bissare lo score. Le notizie peggiori per Mourinho arrivano dall’infermeria: infatti, nel corso del match sono dovuti uscire per infortunio (entità ancora da stabilire) sia Dybala che Abraham. Si spera che possano prendere parte alla gara di ritorno allo Stadio Olimpico di Roma. Altrimenti, il mago portoghese dovrà inventarsi qualcosa di speciale per tentare di ribaltare la gara di Rotterdam e centrare così la semifinale di Europa League. Se poi ci si mette pure la cattiva sorte è un bel problema, visto che tutto diventa sempre più difficile. Nuvoloni grigi su Trigoria. Voto: 6
FIORENTINA – L’impresa sportiva più bella è arrivata direttamente dall’INEA Stadion di Poznań, Polonia). Infatti, la Fiorentina ha ipotecato la semifinale battendo per 1-4 i polacchi del Lech. La partita si è messa subito sui giusti binari, visto che al 4’ Cabral ha portato in vantaggio i toscani. La Viola poi è stata raggiunta al 20’ dai padroni di casa, che hanno pareggiato con una rete della mezzala sinistra Kristoffer Velde. La squadra di Rocco Benito Commisso non si è scomposta ed ha proseguito a macinare gioco.
E così, la Fiorentina ha dilagato segnando prima al 41’ del primo tempo con Nicolás Iván González e poi nei primi 18’ del secondo tempo andando in gol con Giacomo Bonaventura (58’) e, dopo, anche con Jonathan Ikoné (63’). Che dire? Niente solo che quello a cui abbiamo assistito è stato un calcio spettacolare. La Fiorentina ha mostrato un gioco allegro e divertente, che adesso pone la squadra di Vincenzo Italiano quale principale candidata alla vittoria del titolo europeo. Per il calcio nostrano sarebbe un grande risultato se ad alzare la Conference League fosse ancora una squadra italiana, dopo la bella vittoria conquistata dalla Roma nella scorsa stagione. Il sogno viola continua! Voto: 9
Francesco Ciavarella
Immagine di copertina via Twitter