3 maggio, Giornata mondiale della libertà di stampa e giornata nazionale dell’informazione costruttiva
Oggi 3 maggio è la Giornata Mondiale della libertà di stampa e Giornata nazionale dell’informazione costruttiva.
Articolo a cura di Laura Ghiandoni*
Oggi 3 maggio è la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, che quest’anno compie trent’anni dal giorno in cui fu istituita e celebrata la prima volta dall’UNESCO. L’occasione coincide con la celebrazione di un’altra giornata, diventata sempre più centrale nel mondo dell’informazione, quella dell’Informazione Costruttiva, iniziativa coordinata dal Movimento MezzoPieno.
Se la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa è utile per fermarsi a riflettere sui principi fondamentali che regolano il nostro diritto a ricevere un’informazione libera – diritto continuamente posto sotto attacco nel nostro Paese e in tanti altri paesi nel mondo -, la Giornata dell’Informazione Costruttiva vuole riportare al centro un’informazione che riesca a trasmettere messaggi positivi volti a “costruire” una società più matura e consapevole.
🟡Oggi è la Giornata Nazionale dell'Informazione Costruttiva 2023
Il più importante evento italiano sul giornalismo positivo e di soluzione
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Secondo l’ultimo indice della libertà di stampa di Reporter Senza Frontiere 2023 l’Italia è un paese nel quale i giornalisti sono sempre meno liberi, dove l’informazione è sempre più minacciata dal crimine organizzato, in particolare al sud, dove i gruppi di estrema destra si organizzano ed operano ad ampio raggio. E, sempre secondo lo stesso indice, mentre il panorama mediatico italiano si contraddistingue per una buona pluralità dell’informazione e la maggior parte dei giornalisti si professano liberi, allo stesso tempo grava una tendenza a conformarsi alla linea editoriale della testata di pubblicazione nella forma dell’autocensura, cioè l’autore limita la propria libertà di espressione per omologarsi alla linea editoriale della testata, senza una esplicita richiesta da parte della testata. La stessa “autocensura” è tra gli strumenti che già operavano nel panorama mediatico statunitense descritto dal sociologo Noam Chomsky nel libro “La fabbrica del consenso: l’economia politica dei mass media” del 1988.
Detto ciò, l’Italia, secondo gli indici di Reporter Senza Frontiere, tra il 2021 e il 2022, in soli dodici mesi, è scesa di ben 17 posizioni, passando dal 41° al 58° posto, mentre in quello 2023, pubblicato oggi 3 maggio, è risalita nuovamente al 41° posto, tra Argentina e Croazia. In ogni caso il declino dell’informazione italiana oggi è evidente – dovuto in parte alle fakenews legate all’epidemia di COVID-19 in parte alla guerra in Ucraina – e già da molti anni una larga parte della società civile si è resa conto della tendenza al peggioramento della qualità dei contenuti che arrivano ai lettori. Con l’obiettivo di arginare questa tendenza, negli ultimi anni sono nate molteplici iniziative e proposte di nuovi metodi di lavoro per i professionisti dell’informazione, idee che attraversano il mondo del giornalismo, ampliandosi, facendo rete e coinvolgendo le community di attivisti sul web.
La Giornata Nazionale per l’Informazione Costruttiva nasce sull’onda del desiderio di cambiamento e riunisce una rete di organizzazioni e testate giornalistiche che desiderano contrastare lo stile “tradizionalmente” scandalistico dell’informazione, per un sistema che si impegni a cercare soluzioni, che racconti storie con una molteplicità di punti di vista volti ad interpretare in modo corretto la realtà, per andare verso il pubblico di lettori, mostrandone le sfaccettature.
Perché se il giornalismo in sé sta evolvendo e cambiando, affacciandosi su un nuovo mondo che è sempre meno quello della carta, e sempre più quello dell’intelligenza artificiale, nel lungo periodo la lettura di notizie di stampo scandalistico, redatte con l’obiettivo di suscitare emozioni negative e viscerali nel lettore, ha rivelato la vera natura di strada a fondo cieco, che colpendo il lettore, a lungo andare lo logora e lo porta ad allontanarsi dall’informazione. Soprattutto, non mantiene la promessa di portare tutti i cittadini verso un percorso volto a migliorare la democrazia, e troppo spesso sistematicamente ha fallito nello svolgere la funzione di agevolare la corretta interpretazione della realtà, cioè di portare il lettore per mano fuori dal tunnel della disinformazione.