“Vino e Amore Caustico”, romanzo noir trascinante e rocambolesco
Con “Vino e Amore Caustico” Fabio Rotondo ci porta nel rocambolesco mondo di Raffaele Ravelli e in un noir avventuroso e trascinante.
Conosco Fabio Rotondo perché lavoriamo entrambi nello stesso settore (lobbying e advocacy nelle organizzazioni del terzo settore) e le nostre strade si sono incrociate diverse volte negli ultimi anni.
Quindi quando ho visto che aveva scritto un libro, un romanzo noir, ero più incuriosito che interessato. Leggo una valanga di libri di questo genere, tra quelli che compro in libreria e quelli che mi spediscono le case editrici, quindi, quando ho letto che era attivo un crowdfunding sulla piattaforma Jeet Write Do, ho dato il mio contributo e non ci ho pensato più.
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Ignoravo completamente le doti di romanziere di Fabio, ma allo stesso tempo ho pensato che se si era buttato in un’avventura del genere (pubblicare il suo primo romanzo) andava sostenuto, ma poi mi sono completamente dimenticato del crowdfunding fino a quando ho trovato “Vino e Amore Caustico“, pubblicato da LAR Editore, qualche mese dopo nella mia cassetta della posta.
Cavolo adesso dovevo leggerlo!
E magari dopo averlo letto e aver costatato che era un pessimo libro avrei dovuto trovare le parole adatte per dirlo all’autore (magari evitando una stroncatura su queste pagine) … insomma, mentre mi facevo questo questi film mentali, l’opera prima di Fabio Rotondo era diventata la padrona di casa nello scaffale “Libri da leggere” e tutte le volte che stavo per aprirlo arrivava un altro libro da leggere e pensavo che Vino e Amore Caustico avrebbe dovuto aspettare un altro po’. Da ottobre 2022 di tempo ne è passato, dato che l’ho preso in mano e ho riletto la quarta di copertina solo ad aprile 2023.
Ecco, se avessi saputo che Vino a Amore Caustico fosse così intrigante, scritto bene e coinvolgente, di certo l’avrei aperto prima!
La trama non è complessa, ma bella nella sua semplicità.
Raffaele Ravelli è un ragazzo di buona famiglia di Torino, uno di quelli viziati che hanno avuto sempre la strada spianata. Un privilegiato. Un figlio di papà. Una di quelle persone che neanche si rendono conto di quanto sono fortunate.
Nipote di un senatore importante con diverse legislature alle spalle, Raffaele vive la sua vita agiata con noia e quindi cerca un po’ di brivido giocando a poker in una bisca clandestina di Torino. Il poker è un gioco infame: quando vinci i brividi salgono lungo la schiena e questi stessi brividi ti portano a osare, ancora e ancora. Finché una sera Ravelli non si trova allo stesso tavolo con il figlio di un boss mafioso: Zeno, il primogenito di Don Zampogna.
Quella sera al tavolo verde, Raffaele Ravelli perde tutto e perde come mai gli è accaduto nella vita.
Il libro inizia da qui, da quella maledetta partita a poker che trascinerà Ravelli in una spirale di eventi rocamboleschi che lo porteranno a diventare un aspirante assassino, doppiogiochista, un furfante, un ricattato, un fesso senza speranza.
Tra il Piemonte, le Marche l’arcipelago di Madeira in Portogallo, Ravelli troverà sé stesso, l’amore e lo scopo della vita. Nel giro di qualche mese la sua vita sarà completamente stavolta.
Non sempre simpatico, goffo e decisamente un collezionista seriale di scelte sbagliate, pian piano si farà volere bene dal lettore anche quando non ne combina una giusta.
Ravelli ti farà disperare, piangere, ma anche ridere e tifare per lui fino alla fine.
In Vino e Amore Caustico Fabio Rotondo riesce a catturare bene l’interesse del lettore e commette poche ingenuità (cosa rara per un esordiente). Così, prima di scrivere questa recensione ho pensato di sentirlo al telefono non per fargli un’intervista, ma principalmente per ringraziarlo per questa bella storia e per avermi tolto dall’imbarazzo della stroncatura.
In una breve chiacchierata ho scoperto non solo che Fabio non ha mai fatto un corso di scrittura, ma che addirittura ha scritto questo libro quando era ancora studente universitario e più precisamente l’ha iniziato durante l’Erasmus (da qui si spiega l’ottima conoscenza delle isole portoghesi) nel 2016.
Ma perché hai scritto un libro?
L’idea mi è venuta nel 2015 a Barolo, in mezzo alle colline e ai filari di viti delle Langhe. E c’era il Collisioni, festival molto bello dove vengono artisti internazionali a suonare in mezzo ai vigneti. Una sera c’era Paolo Nutini, di cui sono grande fan, e il concerto finisce con un’interpretazione di “Guarda che Luna” di Fred Buscaglione.
Il titolo Amore Caustico viene dal disco di Nutini, che presentava in quel periodo… al quale poi ho aggiunto “vino” per ovvie ragioni.
Da lì mi è venuta in mente questa storia. Poco dopo sono stato in Erasmus a Madeira, ma una volta lì ho scoperto che tutti i mei corsi erano stati cancellati. Non avendo molto altro da fare, mi sono messo in camera e l’ho scritta quasi tutta di getto…
Poi durante la pandemia l’ho rifinita, corretta e completata.
Che altro dire? Bravo Fabio Rotondo, ora ti voglio vedere alle prese con il secondo libro e magari un sequel di Vino e Amore Caustico.
Indicazione d’uso: da leggere sorseggiando un bicchiere di Madera, un Barolo, oppure un bianco Falerio con in sottofondo Caustic Love di Paolo Nutini.
Articolo a cura di Damiano Sabuzi Giuliani
Vino e amore Caustico
Fabio Rotondo
LAReditore, 2022
€ 12