A rischio metà degli squali nel Mediterraneo
Il WWF lancia l’allarme: squali e razze che vivono nel Mare Nostrum potrebbero dimezzarsi nel giro di pochi anni.
Lo scorso venerdì 14 luglio si è celebrata la Giornata Mondiale degli squali, dedicata alla salvaguardia di uno dei pesci più grandi che popolano le acque del nostro pianeta. Proprio in occasione dello Shark Awareness Day è stato lanciato un importante appello da WWF Italia, legato purtroppo al loro enorme rischio di sopravvivenza.
Come sottolineato da Giulia Prato, Responsabile Mare WWF Italia, «l’importanza della presenza di squali e razze nel Mediterraneo non va sottovalutata: ogni specie ha un ruolo significativo, come quello di alcune razze capaci di ‘mescolare’ i substrati marini con i loro movimenti, o altre specie pelagiche che, attraverso le migrazioni verticali, spostano nutrienti tra i diversi strati dell’oceano e tutte le specie di grandi squali e razze che nel corso della vita immagazzinano grandi quantità di carbonio nei loro corpi: carbonio che viene stoccato sui fondali oceanici quando, dopo la loro morte, le carcasse di questi animali precipitano in profondità.»
L’associazione a tutela degli animali chiede quindi alle istituzioni italiane di prevedere un Piano d’Azione Nazionale (NPOA) che coinvolga la comunità scientifica, organizzazioni della società civile e pescatori. La riuscita del piano d’azione permetterebbe di proteggere al meglio le specie a rischio, anche grazie a misure di mitigazione e gestione delle catture accidentali e a una maggiore conoscenza scientifica.
Per Simone Niedermueller (WWF Mediterranean Marine Initiative) «l’importanza di squali e razze nel Mediterraneo non può essere sottovalutata. Hanno vari ruoli importanti, da alcuni raggi come ingegneri dell’habitat al modo in cui alcune specie spostano i nutrienti tra i diversi strati dell’oceano fino alle specie che mangiano e al carbonio che immagazzinano nei loro grandi corpi. Popolazioni sane di squali e razze possono anche contribuire al ciclo vitale del carbonio blu del nostro oceano e anche contribuire a mitigare l’impatto del cambiamento climatico».
Gli squali sono una delle più antiche specie viventi nell’oceano, con fossili risalenti ad oltre 420 milioni di anni fa, mentre quelli moderni esistono da circa 100 milioni di anni. Oggi, un terzo di loro rischia di sparire per sempre.
Articolo a cura della redazione
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