La Corte Suprema del Cile condanna a 25 anni di carcere sette militari per l’omicidio di Victor Jara nel 1973

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Durante il golpe di Pinochet contro Allende, Victor Jara venne arrestato, torturato per ore e crivellato di colpi.

La Corte Suprema del Cile ha emesso la sentenza definitiva per il sequestro e l’omicidio del cantante e attivista politico Victor Jara, avvenuto il 16 settembre 1973 durante il colpo di stato di Augusto Pinochet, e ha confermato la condanna a 25 anni di carcere per sette ex militari.

Con una sentenza unanime lunedì scorso la Segunda Sala del tribunale ha stabilito che i condannati – ora in pensione – sono responsabili dei delitti di sequestro e omicidio del cantautore così come il direttore carcerario Littré Quiroga Carvajal.

A due settimane dalla ricorrenza dei 50 anni del colpo di stato in Cile (avvenuto l’11 settembre 1973, ndt), la Corte Suprema ha ratificato così la sentenza, oggetto di ricorso, della Corte d’Appello di Santiago escludendo errori nella condanna.

I condannati sono Raúl Jofré González, Edwin Dimter Bianchi, Nelson Haase Mazzei, Ernesto Bethke Wulf, Juan Jara Quintana e Hernán Chacón Soto, che dovranno scontare 15 anni e un giorno di prigione come autori degli omicidi e 10 anni e un giorno per i sequestri.

Inoltre, Rolando Melo Silva dovrà scontare 5 anni e un giorno per aver insabbiato gli omicidi e tre anni e un giorno per aver occultato i sequestri.

D’altra parte, l’Erario dovrà pagare a ciascuno dei querelanti, moglie e figli di Quiroga Carvajal, 150 milioni di pesos cileni (poco più di 160mila euro) e dovrà pagare ai fratelli 80 milioni di pesos (86.400 euro) di risarcimento. Dovrà anche pagare 150 milioni di pesos alla vedova e ai figli di Victor Jara.

Assassinato l’11 settembre 1973

Durante il colpo di stato guidato dal generale Augusto Pinochet contro il presidente Salvador Allende, l’11 settembre 1973, Jara venne arrestato insieme ad altri professori e studenti e portato all’Estadio Chile – che oggi porta il suo nome. Lì venne torturato per ore e alla fine crivellato di colpi.

Nel 2016, un tribunale degli Stati Uniti ha riconosciuto colpevole Pedro Barrientos, ex militare cileno, di torture e dell’esecuzione senza processo dell’artista a seguito di una denuncia civile da parte della sua famiglia, obbligandolo a pagare un risarcimento per danni.

Traduzione di Valentina Cicinelli via elEspanol.com

Immagine di copertina via twitter.com/PrensaLatina_cu

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