Nudismo finanziario: contare o dare valore ai soldi?
Un enorme quadro giganteggia nella sala conferenze. Un Manet, colazione sull’erba. Una donna nuda ci guarda mentre gli uomini, vestiti, conversano tra loro e non si curano di noi, né, apparentemente, di lei. Sta quasi tutto qui il senso di Nudismo Finanziario. Un quadro che ha fatto scalpore nella sua semplicità. E il valore che ci ha lasciato in eredità è immenso.
Rame.
Si chiama così la piattaforma creata da due donne straordinarie, che a un certo punto delle loro vite e delle loro carriere hanno deciso di parlare e di far parlare di soldi. È curioso il nome collegato all’argomento, dato che siamo abituati a dare al color rame poco valore. “Du spicci” si direbbe a Roma, sede dell’evento, riferendosi al poco valore attribuito ai nostri centesimi, i ramini, appunto. Ma in realtà il rame ha un discreto valore. Quasi segreto.
L’incontro che si è tenuto recentemente a Roma, a Industrie Fluviali, di valore ne ha dato tanto. E, appunto, parlando di soldi, di valore parliamo.
Quanti soldi hai? Che valore gli dai?
Terrificante, urticante domanda. Buttata là così, di botto. “Fatti gli affari tuoi”, verrebbe da rispondere istintivamente.
Perché l’italiano è cosi: ti direbbe dal primo all’ultimo dei suoi acciacchi, delle sue sventure, delle sue avventure. Ma del denaro, quello proprio, suo, non parla. Quello degli altri sì, ma questo è un altro discorso.
E proprio con questa domanda a bruciapelo Montserrat Fernandez Blanco, che, per quanto esile ed elegante, di mestiere abbatte muri, e Annalisa Monfreda, che da giornalista forse ne raccoglie i pezzi e li rimette insieme in altra forma, intendono farci riflettere sul valore che diamo noi ai soldi. Partendo dalla base, anzi dal basilare.
Tiriamo fuori un po’ di nozioni di greco. Economia vuol dire “le regole o le norme della casa”. Si racconta della dispensa della nonna come del conto in banca personale. Gli ospiti, come il pubblico, sono coinvolti in prima persona. Non si parla di grande finanza, non è un think tank di teorie o idee generali, né una convention sui massimi sistemi economici che governano il mondo. Si parla di valore, non di quantità. Attraverso una semplice domanda:
Tu, che rapporto hai con i soldi?
“Terrificante – risponde Lidia Vitale, bravissima attrice ma soprattutto donna di talento, intervenuta all’incontro – “Da sempre. A casa mia i soldi erano pochi. Talmente tanto che appena veniva fuori l’argomento, e questo fino a non troppo tempo fa, tendevo a schivarlo, ad evitarlo. Poi ad un certo punto mi sono accorta che così facendo creavo un disvalore. I soldi servono! Servono a fare cose, ma soprattutto servono ad appagare i nostri bisogni, ma anche a realizzare i nostri sogni. Quando l’ho capito, come per miracolo, anzi come se la magia dell’universo avesse scelto il modo di farlo, hanno iniziato a realizzarsi. Devi avere consapevolezza della tua vita”.
Oltre a valore, consapevolezza, bisogno, soprattutto sogno, sono le altre parole chiave. E senza dare pretenziose regole di vita che non son buone neanche per chi le detta, attraverso la testimonianza e il dialogo, questo format riesce a farti riflettere. Sul valore dei soldi, su quello che sono effettivamente ma soprattutto quello che gli attribuisci personalmente.
Montserrat, in privato alla fine dell’evento, mi ha sorpreso con una frase:
“È relativamente poco, rispetto ai suoi anni di esistenza, che l’Essere Umano ha cominciato a maneggiare il denaro. Forse ancora non ha imparato del tutto”.
La strada, intuisco, è ancora lunga pur dando un’occhiata a quella percorsa, da vedere e ascoltare sul sito. Così come lunga è la vita futura del format e fitto il calendario di eventi, sempre con nuovi e diversi ospiti che si mettono a nudo.
Articolo a cura di Andrea Pezzullo