MSF: a Gaza situazione sempre più drammatica
Il racconto di alcuni membri di Medici Senza Frontiere rimasti nel nord della Striscia di Gaza: gli ospedali sono sovraccarichi e stanno finendo farmaci e antidolorifici.
Ascoltare l’audio del Dott. Mohammed Abu Mughaiseeb, vicecoordinatore medico di Medici Senza Frontiere (MSF) a Gaza, in questi drammatici giorni di guerra tra Israele e Hamas che vedono come sempre colpiti soprattutto i civili, è altrettanto drammatico. Mentre scriviamo questo breve pezzo di aggiornamento leggiamo le agenzie della mattina del 16 ottobre 2023, tra cui quella sulle dichiarazioni dell’ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu: “Non c’è per il momento un cessate il fuoco né l’ingresso a Gaza di aiuti umanitari in cambio della fuoriuscita di cittadini stranieri”. Aperto invece il valico tra Gaza e Rafah, in Egitto, con numerosi palestinesi in coda per lasciare la Striscia.
Dicevamo della testimonianza del medico di MSF:
La situazione a Gaza è molto difficile. Oggi abbiamo cercato per 2 ore l’acqua potabile, che non è più disponibile. Manca l’elettricità e nemmeno l’acqua normale viene più pompata. Abbiamo ancora alcune scorte di cibo. Gli ospedali funzionano a malapena. La maggior parte del personale medico ha lasciato l’ospedale ed è andato via con le proprie famiglie perché questo non è più un luogo sicuro. Le scorte di medicinali si stanno esaurendo, anche nelle farmacie private.
È molto pericoloso. Bombardano tutto il giorno, non ci sono corridoi umanitari. Oggi sono riuscito a mettermi in contatto con alcuni ospedali, in particolare con il reparto ustionati dell’ospedale di Al Shifa. C’è solo un chirurgo e un anestesista ma mancano gli infermieri, soprattutto in questo reparto. Non sappiamo cosa succederà domani e dove saremo.
Articolo a cura della redazione
Immagine di copertina via instagram.com/doctorswithoutborders