Centinaia di morti in un ospedale di Gaza

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Rimpallo di accuse sulle responsabilità dell’esplosione che ha colpito l’ospedale Al-Ahli di Gaza, con centinaia di vittime.

Il massacro nell’ospedale Hospital Al-Ahli è senza precedenti”, ha dichiarato il portavoce della Difesa civile palestinese, Mahmoud Basal. L’esercito israeliano tentenna, riconoscendo prima di esserne l’autore e poi negandolo.

Come “animali umani”. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha ordinato l’ “assedio totale” di Gaza e di tutta la popolazione. Avrebbe privato la prigione più grande del mondo di elettricità, generi alimentari e combustibile. E così è stato. La sera del 17 ottobre, ha scritto ieri il quotidiano spagnolo El Salto Diario, ha compiuto ancora un passo, ingiustificabile a livello internazionale, ignorando qualsiasi convenzione: ha bombardato il Hospital Al-Ahli, provocando almeno 500 morti, secondo quanto dichiarato dal Ministero della Salute di Gaza in un comunicato stampa alle 20. La maggior parte sono donne e bambini. L’ospedale ospitava, oltre ai pazienti, sfollati che avevano pensato di poter essere al sicuro nei giardini della struttura. Fonti in loco parlano di più di 800 vittime, potrebbero arrivare a 1.000.

Il missile è caduto sulla struttura di questo ospedale cristiano. Anche il numero di feriti raggiungerebbe le centinaia di persone. Gli attacchi aerei dell’esercito israeliano hanno ucciso negli ultimi dieci giorni più di 3.000 persone, un terzo sono minori. Hanno ucciso anche personale sanitario e almeno dieci giornalisti palestinesi e un giornalista libanese. Non si sa ancora quanti medici e infermieri siano morti questa notte.

Il massacro nell’ospedale Hospital Al-Ahli non ha precedenti. Abbiamo assistito a tragedie nelle guerre e nei giorni passati, ma quel che è accaduto stanotte è un genocidio”, ha dichiarato il portavoce della Difesa civile palestinese, Mahmoud Basal, al canale televisivo Al Jazeera.

Bombardare, sparare o attaccare con qualunque arma infrastrutture mediche implica secondo la Convenzione di Ginevra la violazione del diritto internazionale umanitario, un crimine di guerra, di violazione della dignità umana. Mentre Israele ordinava l’attacco all’ospedale, il presidente Joe Biden si accingeva a volare a Tel Aviv per incontrare stamani Benjamin Netanyahu. 

Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), ha annunciato che non parteciperà alla prevista riunione con il presidente statunitense e ha indetto tre giorni di lutto.

Disinformare, evitare di essere giudicati

Da parte sua il ministro della Sicurezza di Israele è stato il primo a reagire dopo l’attacco all’ospedale tramite il suo account twitter, assicurando che fino a quando Hamas non libererà gli ostaggi, Gaza non riceverà “nemmeno un briciolo di aiuti umanitari”, ma centinaia di tonnellate di esplosivi dalle Forze Aeree.

Mezz’ora dopo l’attacco, l’esercito israeliano ha confermato tramite un portavoce di essere l’autore dell’attacco e ha dichiarato ad Al Jazeera di averlo preannunciato per permettere l’evacuazione dell’ospedale – e di altri 5 – affinché Hamas non li utilizzasse come rifugio. Qualche ora più tardi, l’esercito di Israele cambiava versione su Twitter. Questa volta negando la propria responsabilità negli attacchi. “Secondo un’analisi dei sistemi operativi, razzi sono stati lanciati dai terroristi di Gaza, arrivando molto vicini al Hospital Al-Ahli quando è stato colpito”, cercando così di dare la colpa ad Hamas.

In ogni caso, e secondo quanto è rimasto registrato sulla piattaforma social dopo gli screenshot fatti dagli utenti prima che venisse cancellato il tweet, l’account del primo ministro di Israele ha pubblicato il seguente testo: “Si tratta di una battaglia tra i bambini della luce e i bambini delle tenebre, tra l’umanità e la legge della giungla”.

Davanti al tentativo di disinformazione da parte di Israele, il reporter di guerra di RNE (Radio Nacional de España) Fran Sevilla ha dichiarato che “né Hamas né la Jihad Islamica hanno missili a disposizione. Hanno razzi, che è ben diverso. E i razzi possono provocare distruzione e morte, senza dubbio, ma non hanno la capacità distruttiva di un missile. Ho visto in molte guerre la differenza tra l’una e l’altra cosa…”.

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha condannato il bombardamento e chiesto “la protezione immediata dei civili e l’assistenza sanitaria, e che vengano revocati gli ordini di evacuazione”.

Due Stati

Verso le 20:30, il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha indetto una conferenza stampa d’emergenza a La Moncloa dopo aver partecipato a una videoconferenza con i leader dei 27 per arrivare a un posizionamento comune. Sánchez ha dichiarato che è necessario che vengano riconosciuti i due stati, Palestina e Israele, e ha annunciato quattro milioni di euro di aiuti umanitari.

Ma ha soprattutto insistito che Israele “deve garantire l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza e la protezione della popolazione civile”, cosa che sistematicamente trasgredisce. Non ha menzionato il massacro all’ospedale che può essere l’apice di questo conflitto. Non ha nemmeno chiesto a Israele di cessare i bombardamenti. Ha chiesto ad Hamas la liberazione degli ostaggi, incluso il basco Iván Illarramendi.

Traduzione di Valentina Cicinelli via elsaltodiario.com

Titolo originale tradotto: “Massacro a Gaza: centinaia di morti nel bombardamento israeliano contro un ospedale”
Immagine di copertina via Twitter

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