Cosa è successo davvero nell’ospedale di Gaza?

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Secondo il quotidiano britannico The Guardian una serie di informazioni open source danno un’idea di cosa sia successo la sera del 17 ottobre, con centinaia di vittime.

In un video pubblicato da Al Jazeera e verificato dal The Guardian, sembra che un razzo o un missile, seguendo una traiettoria ascendente sopra Gaza, prenda fuoco in aria. Pochi istanti dopo, l’esplosione nell’ospedale Al-Ahli, che ha provocato circa 500 morti.

Come riporta il quotidiano britannico la sera di mercoledì 18 ottobre, “l’analisi forense dei video e dei notiziari open source ha fornito un quadro più chiaro di ciò che è accaduto“: si vede l’impatto sull’ospedale “avvenuto alle 18.59 ora locale (le 19.59 in Italia, NdT), con un enorme pennacchio arancione visibile nell’orizzonte scuro, che ha inghiottito l’edificio.

Il rimpallo di accuse tra Israele, Hamas e funzionari palestinesi prosegue, con i primi ad affermare, si legge nell’articolo del The Guardian, che “l’esplosione sia stata causata dal lancio fallito di un razzo da parte del gruppo militante palestinese della Jihad islamica, il quale ha negato ogni responsabilità” sulla tragedia di due giorni fa.

Come scritto dai giornalisti Manisha Ganguly, Emma Graham-Harrison, Jason Burke Elena Morresi, Ashley Kirk e Lucy Swan, autori del long form, “il luogo esatto dell’impatto sul terreno dove è avvenuta l’esplosione mostra un cratere nel complesso dell’ospedale che gli esperti definiscono ‘abbastanza superficiale’.

Marc Garlasco, ex capo del Pentagono che ha preso di mira obiettivi di alto valore durante la guerra in Iraq nel 2003, ha dichiarato al Guardian:

Il numero [delle vittime] è astronomicamente alto, il più alto di tutti i tempi, se fosse vero. Il cratere non è compatibile con un attacco aereo, è più probabile che si tratti di un’arma che ha fallito e ha rilasciato il suo carico utile su una vasta area. Anche il cratere e i danni circostanti non sono coerenti con una bomba aerea JDAM. Il buco sul terreno si è verificato a causa dell’energia cinetica.

I JDAM (Joint Direct Attack Munition) sono munizioni d’attacco diretto congiunto, un sistema d’arma aria-superficie a guida di precisione che fa parte dell’arsenale israeliano fornito dagli Stati Uniti.

Hamas, prosegue l’articolo, “ha chiesto che Israele venga ritenuto responsabile del genocidio che sta compiendo per l’undicesimo giorno consecutivo in un’area già bloccata.”

Non sappiamo se emergerà la verità su quanto accaduto, ma concordiamo con la chiosa del Guardian: “Secondo il diritto internazionale umanitario, ogni combattente ha il dovere di prendere tutte le precauzioni possibili per evitare qualsiasi atto che possa rischiare di danneggiare le strutture o il personale medico.

Articolo a cura della redazione

Immagine di copertina via twitter.com/nexta_tv

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