I The Murder Capital al Largo Venue di Roma: addio post-punk

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A gennaio 2023 è uscito il secondo album dei The Murder Capital Gigi’s Recovery, 12 tracce che hanno spinto la band verso nuove sonorità e lontano dalle solite etichette. Li abbiamo visti nella loro data romana e siamo rimasti stupefatti.

Quando, agli inizi degli anni Novanta, si tentò di definire la musica nata a Seattle e dintorni, si adottò il termine “grunge” per semplificare e trovare un termine unico che mettesse insieme un genere sia musicale sia culturale. Ancora oggi band come i Mudhoney, Soundgarden, Screaming Trees, Pearl Jam o Nirvana, sono tutte classificate sotto il “genere grunge” nelle enciclopedie musicali.

La verità però è che accomunare questi gruppi sotto lo stesso cappello è sbagliato dato che – a parte la provenienza geografica, in alcuni casi l’amicizia dei membri delle band e l’industria discografica che gli girava intorno – avevano poco a che vedere l’uno con l’altro dal punto di vista musicale. O quanto meno è una scelta un po’ semplicistica.

Se una persona che non ha mai sentito parlare di questa musica ascoltasse oggi “Nevermind” dei Nirvana uscito il 24 settembre del 1991 e il secondo disco degli Alice In Chains, “Dirt“, pubblicato un anno dopo, non direbbe mai e poi mai che la musica contenuta all’interno di questi dischi faccia parte dello stesso genere musicale.

Ecco, quello che è successo agli inizi degli anni Novanta con il grunge sta accadendo più o meno adesso in Irlanda e Regno Unito con il “post-punk”.

Il post-punk (che qualcuno chiama già “neo post-punk” per differenziarlo da quello uscito dalle ceneri del punk anni Settanta) è un termine pigro dato che all’interno di questa etichetta vengono collocati gruppi diversissimi tra loro per stili ed influenze: Idles, Shame, Life, Fontaines D.C., Black Midi, Girl Band o The Murder Capital.

Ho pensato a tutto questo partecipando proprio al concerto di questi ultimi sabato scorso al Largo Venue di Roma. Invece di stare li a prendere appunti sui dettagli dello show o tentare un dialogo con la band seduta accanto al mio tavolo a cena, mi son perso in questi ragionamenti.

Complice anche il fatto che sono arrivato alla serata di sabato venendo da un ascolto attento dell’ultimo disco, “Gigi’s Recovery“, uscito ad inizio 2023. Un disco davvero interessante e lontano dalla confort zone del primo disco “When I Have Fears” del 2019, anno in cui uscì ad esempio anche “Dogrel” dei Fontaine DC e da qui tutti nel grande calderone del post-punk.

E vedere dal vivo la band di Dublino – che ha fatto tre date in Italia di cui 2 sold-out – mi ha convinto ancora di più di come non sia corretto mettere insieme in un’unica definizione tutti questi gruppi solo perché magari hanno la stessa provenienza geografica o sono emersi nello stesso periodo o perché magari hanno ritmiche serrate e riff di chitarra simili.

I The Murder Capital del 2023 sono una band che invece di cavalcare l’onda mediatica del post-punk (o meglio del neo post-punk) hanno riflettuto sulla propria musica e cercato un nuovo sound. Gigi’s Recovery è il frutto di questa ricerca che ha creato un nuovo equilibrio tra melodia, lirica, tessitura e arrangiamenti.

I The Murder Capital del 2023 sono qualcosa di nuovo, inedito e intrigante e sabato sera sono riusciti a mettere su uno show pazzesco dove tutto è andato alla perfezione.

L’esuberante presenza scenica del frontman James McGovern è stata tutto sommato equilibrata e ha lasciato spazio alle chitarre di Damien Tuit e Cathal Roper. Potente e costante la sezione ritmica guidata da quella che ai miei occhi è sembrata una vera e propria drum machine, tanto che se non fossi stato lì non avrei mai creduto che dietro quella batteria ci fosse un solo uomo in carne e ossa che suonava dal vivo: Diarmuid Brennan è stata la vera star della serata.

Per il resto che dire: buone le luci, ottima acustica sia sottopalco sia dal fondo del locale per tutti i 16 pezzi suonati. Senza fermarsi un attimo, senza riprendere fiato e mantenendo alti i livelli di intensità anche durante i pezzi più calmi, la performance dei 5 ragazzi di Dublino è tra le cose più belle successe a Roma questo autunno.

La scaletta, verificata e confrontata con il foglio di scena, la trovate su Setlist.fm.

 
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Testo Damiano Sabuzi Giuliani 
Foto Giulio Paravani

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