L’invasione di Israele nell’ospedale Al Shifa di Gaza
Le truppe israeliane sono entrate nel principale ospedale di Gaza, rifugio di migliaia di sfollati. Qualche ora più tardi Pedro Sánchez, nel dibattito per essere riconfermato come Primo Ministro, ha dichiarato che il governo spagnolo “lavorerà” per il riconoscimento dello stato palestinese.
La mattina del 15 novembre, il segretario generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità condivideva la sua preoccupazione dopo aver perso i contatti col personale sanitario dell’ospedale di Al Shifa, nel nord di Gaza. “Siamo molto preoccupati per la loro sicurezza e per quella dei pazienti”, spiegava su X.
Dopo settimane di bombardamenti e giorni di assedio, le immagini dell’incursione israeliana nell’ospedale stanno arrivando sui media e i social network di tutto il mondo. Nelle prime ore del giorno, il direttore generale degli ospedali della Striscia di Gaza, Muhammad Zaqout, comunicava che “l’esercito occupante era entrato arrivando fin nelle fondamenta dell’ospedale senza trovare nulla, e accusava i soldati di sparare dentro le strutture, creando il panico tra i pazienti”.
Zaqout ha ironizzato anche sulla possibilità che l’esercito israeliano diffonda nuovi video di propaganda, alludendo alla polemica suscitata dai video diffusi dalle forze armate israeliane per giustificare l’invasione in ospedali come Al-Rantisi e Hamad nei giorni prima di entrare a Al Shifa – il diritto internazionale umanitario, regolato dalla Convenzione di Ginevra, sancisce la protezione degli ospedali dagli attacchi militari. Tra queste “prove” compaiono documenti scritti a mano in arabo presentati come schemi di turni per i “terroristi di Hamas”, e che si sono rivelati poi essere semplici calendari con i giorni della settimana scritti in arabo.
Nel frattempo, la mancanza di energia provocata da Israele mette a rischio la vita di numerosi pazienti: sono giorni che 40 bimbi prematuri stanno cercando di sopravvivere fuori dalle incubatrici, e almeno 9 di loro sono morti fino ad ora. Sono più di 11.300 i palestinesi e le palestinesi assassinati nell’offensiva israeliana.
Inoltre, la mancanza di petrolio preannuncia un altro blackout nelle comunicazioni. Secondo Al Jazeera, nel corso della mattina del 15 novembre, le compagnie del settore delle comunicazioni hanno allertato che avrebbero smesso di funzionare in poche ore. Sempre Al Jazeera riporta che Hamas nega l’esistenza di centri di comando negli ospedali e accusa Israele e gli Stati Uniti di giustificare “massacri brutali”, dopo che la Casa Bianca ha sostenuto le accuse di Israele.
Nel sud di Gaza, la pioggia sta rendendo ancora più difficile la sopravvivenza di oltre un milione di sfollati, mentre i bombardamenti israeliani, dalla mattina del 15 novembre, smentiscono ancora una volta che l’area meridionale della Striscia sia una zona sicura. Nelle ultime ore l’acqua inzuppa le precarie tende montate dalle famiglie sfollate, e si temono eventuali inondazioni, dato il collasso che l’attacco israeliano ha causato nel sistema fognario. È motivo di allarme anche la possibile diffusione di malattie infettive.
Nella stessa mattinata, a migliaia di chilometri da Gaza, la Palestina è stata menzionata durante il dibattito per la investitura alla presidenza del governo spagnolo, quando Pedro Sánchez, candidato per essere riconfermato, ha chiesto un cessate il fuoco, e si è impegnato a “lavorare in Spagna e in Europa per il riconoscimento dello stato palestinese”. “Non ci sono dubbi”, ha assicurato, “siamo a fianco di Israele nel condannare l’attentato terroristico subìto, ma con identica determinazione condanniamo il massacro indiscriminato di palestinesi”.
Lavorare per il riconoscimento dello Stato Palestinese è uno dei punti ricompresi nell’accordo di governo con Sumar, proposto da quest’ultimo. Si tratta di un impegno meno ambizioso della proposta di Podemos che, sin dalle prime settimane dell’attacco genocida contro Gaza, chiede la sospensione delle relazioni diplomatiche con Israele. D’altra parte, già nel 2015, Pedro Sánchez si era impegnato a “riconoscere lo Stato Palestinese”, come i social network gli hanno ricordato.
Traduzione di Valentina Cicinelli via elsaltodiario.com
Titolo originale tradotto: “Israele invade l’ospedale Al Shifa”
Immagine di copertina via doctorswithoutborders.org