Israele: la persecuzione dei palestinesi si estende anche ai parlamentari

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Il Comitato Etico della Knesset ha temporaneamente sanzionato due deputate palestinesi, sulla base di “commenti provocatori” fatti dopo l’incursione di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre.

Ad Aida Touma-Sliman del Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza e a Iman Khatib Yassin della Lista Araba Unita è stato vietato di partecipare alle udienze della Knesset e alle votazioni per due mesi, scrive il quotidiano Middle East Monitor. Imposte loro anche deduzioni sullo stipendio.

La settimana prima lo stesso comitato ha sospeso Ofer Cassif per 45 giorni e gli ha revocato lo stipendio per 14 giorni, per aver parlato di “connessione fra ciò che è stato l’Olocausto e l’attuale politica del governo in tempo di guerra”.

Il Comitato Etico della Knesset mi ha sospeso per due mesi per aver criticato le azioni dell’esercito israeliano a Gaza”, ha scritto Touma-Sliman su X. “In questi giorni le voci critiche di cittadini palestinesi e di attivisti contro la guerra vengono silenziate in maniera sfrenata. La guerra deve cessare, la persecuzione deve finire”.

Il Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza e la Lista Araba Unita hanno condannato in modo categorico l’“ingiusta decisione” del comitato e l’hanno descritta come “pericolosa escalation di persecuzione politica” e di repressione delle voci nella Knesset. I partiti hanno detto che il comitato si è uniformato ora alla politica di Ben-Gvir, che ha lanciato un brutale e delirante attacco contro attivisti e membri eletti.

Il blocco ha messo l’accento sul fatto che l’appello di Touma-Sliman, che chiede di porre fine alla guerra contro Gaza e all’uccisione di civili e innocenti, è una nobile posizione umanitaria che non è compatibile con i crimini e le atrocità dell’occupazione israeliana a Gaza.

Ha anche confermato che il regime israeliano, insieme ai suoi vari rami ufficiali, sta scatenando l’agitazione della destra sanguinaria, con il sostegno dei ministri del governo che hanno invocato “la Nakba del 2023”, sopprimendo le voci che chiedono una soluzione politica e non militare.

Riceviamo di tanto in tanto notizie come quella dell’assalto all’ospedale Al-Shifa e dell’interrogatorio dei feriti. Come possiamo descrivere quello che l’esercito di occupazione sta facendo lì?”, chiede il blocco. “Chiederci conto per aver semplicemente messo in discussione la narrazione ufficiale di Israele è parte di questa persecuzione, che sembra inasprirsi contro i nostri esponenti per paura che continuino a mostrare il vero volto dell’occupazione dopo averne già esposto la vergogna sulla scena internazionale”.

Entrambe i partiti hanno espresso supporto a Touma-Sliman e Cassif. “Sosteniamo anche chiunque sia perseguitato, attivista o membro eletto, e sottolineiamo di continuare ad aderire alle nostre posizioni politiche ed esprimerle forte e chiaro, malgrado i tentativi di sopprimere le nostre voci”.

Le autorità israeliane hanno di recente congelato i conti bancari di organizzazioni umanitarie affiliate alla Lista Araba Unita con il pretesto che il sostegno alle decine di migliaia di orfani e persone bisognose di Gaza e della West Bank sia portato avanti in collaborazione con “entità terroristiche palestinesi”.

Traduzione di Sara Concato via middleeastmonitor.com

Titolo originale tradotto: Israele: la persecuzione dei cittadini palestinesi si estende alle sanzioni ai parlamentari

Immagine di copertina via twitter.com/AidaTuma

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