“Ora è qui”, il nuovo festival della cultura dei diritti
Ora è qui. È il caso di dirlo perché proprio in queste settimana si sta svolgendo a Roma, fino al 31 dicembre 2023, la prima edizione di un nuovo festival che ha grandi ambizioni per il prossimo futuro. Nato dalla collaborazione tra le associazioni Fuori Contesto e Dire Fare Cambiare, ha come centro l’indagine e lo sviluppo della prossima cultura, attraverso un fitto programma di eventi. Un’agenda piena. Obiettivo 2030, ma prendendosi il dovuto tempo.
Nome completo del festival: Ora è qui, la quarta dimensione della cultura. E già il titolo ci dà una sorta di dichiarazione culturale di intenti. La presenza che la cultura deve avere nel presente per conoscere e capire la realtà che ci circonda e chiave per superare e risolvere ciò che in questa realtà ancora non va. In prospettiva del futuro.
Un gruppo di donne creativo, quello nato dalle due associazioni, che ad un certo punto ha capito che doveva fare qualcosa rispetto a tutte le storture del presente. Come? Attraverso la cultura e, forse, un nuovo modo di farla e produrla. Ma prima di essere ora e qui, un passo indietro.
“La cosa più bella da raccontare è proprio come nasce questo festival – racconta Giulia Morello, una delle due direttrici del festival -. Due associazioni , Dire Fare Cambiare e Fuori Contesto si conoscono nel carcere di Rebibbia mentre una fa un corso di podcast e l’altra un corso di teatro e scoprono di avere una visione artistica moto simile. Da qui l’idea di un festival capace di promuovere la cultura dei diritti e di farsi promotrice di vero cambiamento culturale“.
Abbiamo voluto unire le forze per realizzare un Festival capace di garantire una visione di genere, a partire dalla nostre voce di donne e viaggiare insieme nelle differenze, un festival capace di guardare al futuro con occhi spalancati sul valore artistico di ogni azione compiuta per attuare un cambiamento, un’evoluzione, in questa città e utopicamente in tutto il mondo.
Un occhio al presente e uno al futuro
Il nucleo fondamentale di Ora è qui è, sì, la cultura ma contestualizzata e vista in prospettiva. Lo scopo infatti è quello di sostenere l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: 17 punti in cui la cultura non è solo fatta di eventi, performance e incontri, ma anche una cultura capace di combattere le diseguaglianze che rappresentano uno degli ostacoli più difficili per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile. A partire dall’ambiente. In due anni. Un obiettivo ambizioso ma ben ispirato.
“Per questa prima annualità il lavoro è soprattutto di ricerca sul campo – spiega la co-direttrice Emilia Martinelli -, tra chi vive e opera un cambiamento, per arrivare il prossimo anno a raccontarlo attraverso la voce di artisti ispirati dalla ricerca: l’idea è di trasporre questo tempo che stringe, e ci grida di far presto a cambiare. La quarta dimensione della cultura è per noi uno spazio dove artisti e città dialogano ognuno a modo suo, si nutrono l’uno dell’altro, agiscono attivamente, ma insieme, vicini, contaminandosi, perché il tempo è ora, è qui“.
Per farlo, una ricca serie di eventi
Tredici appuntamenti, tutti ad ingresso gratuito. Il festival è in corso già dal 10 novembre, ha mostrato già molte idee degne di nota, ma il calendario, fino al 31 dicembre è ancora fittissimo. Da segnalare Verso il Ted Artivista…2030 fino al prossimo 31 dicembre, il workshop Scelte che fanno la differenza il 19 dicembre, oltre a tante mostre e installazioni.
Tutti appuntamenti consultabili sul sito dedicato. Un piccolo grande passo per cominciare a conoscerlo e ad attuarlo questo cambiamento. Bisogna farlo qui, bisogna farlo ora.
Articolo a cura della redazione