Alberto Bianco porta il sole sul palco del Monk
Concerti come quelli di Alberto Bianco al Monk di giovedì scorso fanno bene all’anima grazie allo spirito positivo e il sorriso di Bianco che fa un effetto “presa bene” incondizionato.
Alberto Bianco è l’esempio di quel business musicale sano che si basa sulla genuinità e la libertà di fare, con la musica, quello che si vuole. Non troppo indie o di nicchia (comunque pubblica Virgin Music / Universal Music.), né troppo popolare da riempire palazzetti o troppo cool da figurare come in qualche festival estivo di massa.
Bianco ha deciso di essere libero di fare la musica che vuole, di metter nelle canzoni le sue parole e le sue emozioni senza badare troppo alla commerciabilità del prodotto.
Il nuovo disco di Alberto Bianco, “Certo che sto bene”, è l’esempio di questa libertà espressiva e probabilmente il disco che tra qualche anno i critici musicali definiranno il disco della maturità e della consapevolezza.
Un disco ricco di emozioni che il cantautore torinese è riuscito perfettamente a riportare sul palco del Monk aiutato e supportato da Margherita Vicario che, oltre a firmare il singolo Il Tempo dal Mare, sembra far parte della band di Bianco da sempre portando quella giusta energia a fine serata che tiene alto il livello emozionale fino alla fine. Fino all’ultimo sorriso.
In apertura Byenow.
Testo di Damiano Sabuzi Giuliani
Foto di Marta Bandino