Conflitto armato interno in Ecuador: cos’è e cosa implica il decreto di Noboa
Il presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, ha decretato martedì 9 gennaio l’esistenza nel Paese di un “conflitto armato interno” dopo l’escalation di violenza che ha colpito il territorio nelle ultime ore. Cosa implica esattamente questa misura?
Martedì, poco dopo che uomini armati e a volto coperto hanno fatto irruzione negli studi di canale TV Televisión, a Guayaquil, Noboa ha pubblicato il decreto sul suo account di X, già Twitter. È stata inoltre attivata un‘ingente operazione di polizia che è intervenuta sul luogo ed è riuscita ad arrestare diverse persone e a sequestrare materiale, secondo quanto comunicato sui social network.
Nel testo del decreto, il Governo definisce “organizzazioni terroristiche e attori non statali belligeranti” 22 organizzazioni criminali tra cui Águilas, ÁguilasKiller, AK47, Caballeros Oscuros, ChoneKiller, Choneros, Covicheros, Cuartel de las Feas, Cubanos, Fatales, Gánster, Kater Piler, Lagartos, Latin Kings, Lobos, Los p.27, Los Tiburones, Mafia 18, Mafia Trébol, Patrones, R7 e Tiguerones.
“Ho ordinato alle Forze Armate di mettere in campo operazioni militari per neutralizzare tali gruppi”, ha affermato Noboa nel messaggio su X che accompagna il decreto.
La decisione di Noboa, a neanche tre mesi dal suo insediamento, arriva all’indomani della dichiarazione dello stato d’emergenza da parte del Governo dovuta alla situazione di violenza nel paese, seguita all’evasione da un carcere di Guayaquil di Adolfo Macías, alias “Fito”, uno dei leader de Los Choneros, e alle rivolte avvenute in altre carceri.
He firmado el decreto ejecutivo declarando Conflicto Armado Interno e identifiqué a los siguientes grupos del crimen organizado transnacional como organizaciones terroristas y actores no estatales beligerantes: Águilas, ÁguilasKiller, Ak47, Caballeros Oscuros, ChoneKiller,… pic.twitter.com/rVfSTFmHlG
— Daniel Noboa Azin (@DanielNoboaOk) January 9, 2024
Cosa implica l’esistenza di un “conflitto armato interno”?
Il decreto numero 111, con il quale il presidente dell’Ecuador ha dichiarato l’esistenza di un “conflitto armato interno”, implica l’immediata mobilitazione e intervento delle forze di sicurezza sul territorio nazionale contro il crimine organizzato.
La misura “dispone la mobilitazione e intervento delle Forze Armate e della Polizia sul territorio nazionale per garantire la sovranità e integrità territoriale contro il crimine organizzato transnazionale, organizzazioni terroristiche e attori non statali belligeranti secondo quanto riportato nel presente Decreto”.
Inoltre, consente alle Forze Armate di “eseguire operazioni militari, nel rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, per neutralizzare i gruppi individuati”.
Nelle immagini trasmesse dal canale TC Televisión nel pomeriggio di martedì alcuni uomini hanno preso in ostaggio delle persone che probabilmente lavoravano nello studio televisivo. Stando a un video diffuso sui social network, gli uomini a volto coperto hanno obbligato il personale a sdraiarsi per terra mentre si sentiva il rumore di spari e grida.
La dichiarazione di un “conflitto armato interno” si aggiunge, in base al decreto 111, allo stato di emergenza e coprifuoco decretato in precedenza da Noboa dovuto alla “grave agitazione interna”.
Secondo l’articolo 164 della Costituzione dell’Ecuador, il presidente della Repubblica “potrà decretare lo stato d’emergenza in tutto il territorio nazionale o parte di esso in caso di aggressione, conflitto armato internazionale o interno, grave agitazione interna, calamità pubblica o disastro naturale”.
È stata una notte di terrore quella vissuta lo scorso lunedì e all’alba di martedì in varie regioni del paese. Così alcuni cittadini descrivono la situazione alla CNN.
Traduzione di Valentina Cicinelli via cnnespanol.cnn.com
Immagine di copertina via twitter.com/NationAfrica