Come sarà il Messico di Claudia Sheinbaum?
Messico nella storia: a furor di popolo, Claudia Sheinbaum è la prima donna a diventare Presidente. La scienziata continuerà il processo di trasformazione intrapreso da Obrador.
Il Messico ha scelto Claudia Sheinbaum: per la prima volta una donna guiderà il Paese centroamericano, dopo un testa a testa al femminile con Xochil Galvez del Partito Azione Nazionale (PAN). La consultazione del 2 Giugno ha premiato la Sheinbaum con il 61,1% delle preferenze – contro l’esiguo 28,1% della sfidante – e la nuova Presidente entrerà in carica il 1° Ottobre.
Claudia Sheinbaum viene considerata la “delfina” di Andrés Manuel López Obrador, e con quest’ultimo sta definendo i nodi centrali della riforma costituzionale che ha in mente e che sarà possibile grazie alla forte maggioranza ottenuta.
Già sindaca di Città del Messico dal 2018, Sheinbaum ha corso elle presidenziali tra le fila di Morena, il Movimento di Rigenerazione Nazionale fondato nel 2011 da Obrador con l’obiettivo di avviare una politica “Per il bene di tutti, prima dei poveri”.
La prima questione sul tavolo della nuova Presidente del Messico è la riforma delle pensioni nel settore pubblico, con l’obbiettivo dichiarato di innalzarle – Scheinbaum raccoglie il malcontento dei lavoratori del comparto. Contestualmente, verrà avviata un’ambiziosa revisione del sistema di nomine di giudici, magistrati e ministri della Procura: attualmente, l’elezione “rimbalza” tra Presidente ed esecutivo; in futuro, le nomine usciranno della votazione diretta della popolazione. Nello specifico, i messicani potranno scegliere tra 30 candidati proposti proporzionalmente da legislativo, esecutivo e procura. In questo modo ci sarà più equilibrio tra i poteri mentre attualmente l’ago della bilancia pende nettamente verso l’esecutivo a scapito della magistratura.
Proprio su questa riforma si è concentrato il maggior dissenso dell’opposizione. Per Obrador, invece, il cambiamento sarà un momento storico per il Messico, emblematico del progresso del paese centroamericano. “Si tratta di garantire un autentico Stato di diritto nel Paese – ha affermato il Presidente – di assicurare che il governo non sia al servizio di un gruppo, ma rappresenti tutti i messicani, ricchi e poveri”. E a quanti hanno lamentato la discesa del Peso a seguito della vittoria di Morena e dell’annuncio delle riforma giudiziaria, Obrador ha ricordato che il cambiamento “E’ un vantaggio per tutti, anche per chi investirà nel Paese”.
Altra questione che risulterà controversa è lo stop al doppio mandato per le cariche politiche e amministrative di deputati, senatori e funzionari pubblici: si ritornerà al regime del 1933, poi modificato nel 2014.
Queste 3 riforme chiave sono il punto di partenza del Messico targato Sheinbaum, ma la Presidente intende concentrare la sua attenzione su due categorie fondamentali per il futuro del Paese: le donne e i giovani. Per le prime, è previsto di ampliare il pensionamento a partire dai 60 anni, senza attendere i 65. Per i giovani, invece, il pensiero va all’istruzione, per evitare di creare differenze sin dall’infanzia: Sheinbaum vorrebbe riproporre il modello che ha utilizzato a Città del Messico, dove i bambini della scuola primaria pubblica hanno ricevuto una borsa di studio universale che ne ha permesso l’avvicinamento e la permanenza sui banchi di scuola anche tra strati di popolazione più disagiati.
L’idea di governo di Sheinbaum segue il progetto politico di Obrador ed è conosciuto come la Quarta Trasformazione del Messico. Si tratta di un percorso di cambiamento sociopolitico che vorrà cambiare gli equilibri del Paese – dopo l’Indipendenza del 1810, la separazione tra Stato e Chiesa del 1858 e la Rivoluzione del 1910.
“L’essenza di questa trasformazione è separare il potere economico dal potere politico” – ha affermato Claudia Sheinbaum nel suo primo discorso dopo il risultato elettorale. “Il potere economico ha la sua strada, ma il governo deve essere diretto verso i poveri del Messico. Questo significa avere più diritti, garantire stato sociale, istruzione, salute, accesso all’alloggio e che un salario dignitoso è un diritto, non un privilegio. È quello che noi chiamiamo Umanesimo Messicano, in contrasto con le politiche neoliberiste che hanno acuito le disparità tra la popolazione” – ha concluso la futura Presidente.
L’opposizione sminuisce le parole di Claudia Sheinbaum come mero populismo. Quest’ultima, intanto, si appresta a comporre l’esecutivo nelle prossime settimane e dal 1° Ottobre comincerà a lavorare per realizzare il sogno della Quarta Trasformazione del Messico.
Articolo a cura di Sara Gullace