La conoscenza del corpo senza timori e senza tabù

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Nel mondo dei libri è in atto una rivoluzione: raccontare i corpi al di fuori di stereotipi e tabù. Descrivere la vulva, la vagina, il ciclo mestruale, per ciò che sono, con precisione, con chiarezza, senza divieti e senza reticenze.

Avrei voluto avere libri come questi durante la mia infanzia e all’inizio della pubertà. Libri in cui la comunicazione è chiara, precisa e fuori dalle idee precostituite, per far sì che la percezione del proprio corpo si sviluppi avulsa da timori e divieti.

La casa editrice Settenove, sempre impegnata nella lotta contro gli stereotipi di genere, ha pubblicato ad agosto 2022 Lina l’esploratrice, un libro illustrato che ci racconta quel corpo tenuto segreto troppo a lungo, e ancora oggi camuffato da nomignoli buffi che ostacolano chiarezza e presa di coscienza. Il libro è scritto da Katharina Hotter, Lisa Charlotte Sonnberger e Flo Staffelmayr, con le illustrazioni di Anna Horak, ed è tradotto in italiano da Chiara Maciocci.

Lina parte alla scoperta dei suoi organi genitali, speleologa di sé, pioniera di regioni mal conosciute.
Il fatto che l’esploratrice sia una bambina non esclude, peraltro, un approccio sensibile alla molteplicità delle identità di genere. A tale proposito è interessante notare che – nella descrizione del clitoride – non è questione di “femmine”, ma di “chi ha una vulva”.

Leggiamo nella lettera introduttiva: “Il linguaggio crea e modella la nostra realtà: una definizione precisa e neutra degli organi sessuali, senza giudizi o stereotipi, offre le basi per una percezione positiva del proprio corpo, una maggior consapevolezza e quindi una rafforzata autodeterminazione”. Con questo intento il libro si dispiega, nella forma di una esplorazione verso la conoscenza. Al centro dell’albo la vulva, ben distinta dalla vagina (la confusione è sempre in agguato), e le sue strutture più e meno esterne, tutte nominate con termini chiari e scientifici. Nelle parole quotidiane vulva e vagina sono sempre ammantate da un linguaggio obliquo, infantile, quando non totalmente indicibili.
Qui le cose si dicono, e si dicono bene e senza tabù. I punti più descrittivi sono segnalati da una piccola lente di ingrandimento e includono anche approfondimenti sulle norme di igiene, fondamentali per una corretta cura di sé. Il tutto è accompagnato da disegni chiari, belli, vivacemente colorati, anch’essi non stereotipati, fatti di linee morbide che smussano le spigolosità.
Superata la regione della vulva, Lina si addentra nella vagina e scopre qualcosa che coincide con un momento di passaggio alla vita adulta: il ciclo mestruale.
Da sottolineare che quest’anno sempre Settenove ha pubblicato anche “Bruno l’astronauta“, storia di un bambino alla ricerca di risposte sui genitali maschili.

Di mestruazioni si occupa meravigliosamente un libro pubblicato lo scorso febbraio da Quinto QuartoCiclo, scritto e illustrato da Natalie Byrne, tradotto in italiano da Rachele Palmieri.
Colpisce subito il colore rosso della copertina e di tutte le pagine a seguire, quel colore che tanto è stato censurato, persino nelle pubblicità degli assorbenti in TV. Lo avevano fatto diventare blu. Così come colpisce quella parola messa al centro della copertina: Ciclo. Qui si parla di corpo e di ciclo mestruale e lo si fa con le parole giuste, senza tabù né preconcetti. Una prima parte è infatti dedicata a descrizioni anatomiche, a spiegazioni chiare e minuziose del corpo, di ciò che si vede da fuori e di ciò che sta dentro. C’è una sensibilità fortissima alle diversità, sia nelle parole sia nelle illustrazioni. Un particolare: si parla di “persone con l’utero”, di “persona nata con l’apparato genitale femminile”, disgiungendo l’identità di genere dal possesso di una data caratteristica fisica. Spazzando letteralmente via gli stereotipi.

Il libro rende manifesto quello che non mostriamo, nomina quello che non diciamo. Asimmetrie, diversità, variazioni ormonali, peli. Clitoride come organo preposto al piacere; imene come corona vaginale, sfatando falsi miti sulla sua forma e sulla sua funzione.
Avere l’utero non vuol dire necessariamente doverlo/volerlo/poterlo usare per custodire un ovulo fecondato” (p. 66). L’autodeterminazione dei corpi è un principio fondamentale che percorre le pagine del libro, ricordandoci sempre che le funzioni genitali non condizionano la persona. Come in Lina l’esploratrice, anche qui è incoraggiata la conoscenza e l’esplorazione del proprio corpo, anche concreta: sapersi guardare, senza timore, è uno dei primi passi verso la consapevolezza di sé e il benessere.
Quando si entra nel cuore dell’argomento, il ciclo mestruale, lo si fa con la medesima intenzione di chiarezza scientifica e di emancipazione dai tabù, che si parli delle varie fasi del ciclo o dei vari prodotti mestruali fra cui scegliere – ognuno accompagnato da istruzioni pratiche e tutti scortati da una riflessione sulla questione della povertà mestruale.
C’è una parte in cui si affronta l’aspetto della sindrome premestruale, con un’attenzione particolare alla salute mentale: conoscersi e prendersi cura di sé sono i punti cardine attorno ai quali il discorso si costruisce e si ancora.
La sezione finale sulla storia del ciclo – fra credenze e miti – ci fa pensare a quanto non sappiamo di questo fenomeno. Nei libri di scuola questi argomenti non si trovano. Io stessa anni fa chiesi incuriosita alle mie nonne come facessero loro ad affrontare “quei giorni lì”, che rimedi usassero, che rapporto avessero con il loro corpo.

Libri come questi – dicevamo all’inizio – arrivano finalmente a soddisfare un bisogno, una necessità di conoscenza. Tendiamo a vivere i nostri corpi senza conoscerli a fondo, senza imparare ad ascoltarli, ad osservarli, ad esplorarli. E a prendercene cura.
La conoscenza è il primo passo verso la consapevolezza e verso il benessere.

Lina l’esploratrice
Settenove, 2022
Katharina Hotter, Lisa Charlotte Sonnberger, Flo Staffelmayr,
Illustrazioni di Anna Horak
Traduzione di Chiara Maciocci
pp. 40, 17 euro

Ciclo
Quinto Quarto, 2023
Testo e illustrazioni di Natalie Byrne
Traduzione di Rachele Palmieri
pp. 240, 15 euro

Articolo a cura di Sara Concato

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